Cuneo – Cantieri bloccati fino a inizio aprile: lo stop a tutte le attività non essenziali su scala nazionale, accentuato dall’ordinanza regionale, investe anche il mondo dell’edilizia, imponendo un blocco ai lavori là dove le imprese non si erano ancora fermate, come spiegato da Ance Cuneo (l’organizzazione territoriale delle aziende edili aderenti a Confindustria) e come confermato da Confartigianato Cuneo, che indica la chiusura per tutti tranne “cantieri di pubblica utilità”.
Ora, ci sono tre giorni per chiudere e mettere in sicurezza i cantieri, su cui si potrà tornare solo dopo il 3 aprile (cioè da lunedì 6, di fatto), salvo ulteriori restrizioni.
La disposizione dell’ordinanza regionale – la 34, emanata nella serata di sabato 21 – prevede da oggi (lunedì 23 marzo) “il fermo delle attività nei cantieri, previa concessione del termine per la messa in sicurezza, fatti salvi quelli relativi alla realizzazione e manutenzione di strutture sanitarie e di Protezione civile, alla manutenzione della rete stradale, autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, nonché quelli relativi alla realizzazione, manutenzione e funzionamento degli altri servizi essenziali o per motivi di urgenza e sicurezza”. Questa si aggiunge al Decreto del presidente del consiglio dei ministri annunciato sabato sera e ufficializzato ieri (domenica 22 marzo).
In sostanza, i cantieri e i relativi interventi possono essere portati avanti solo se si tratta di strutture collegate direttamente ai beni essenziali che rimangono attivi; per tutto il resto (compresa quindi l’edilizia privata, ad esempio) l’obbligo è quello di interrompere i lavori.
“Da oggi per ordinanza regionale e Dpcm stiamo lavorando per la chiusura dei pochi cantieri non essenziali rimasti attivi – spiega Daniele Gazzano (nella foto), presidente di Ance Cuneo -. Entro tre giorni si provvede alla messa in sicurezza di cantieri e aree lavoro. Per il resto, si opera con gli uffici per il coordinamento dei servizi e per quel poco possibile cerchiamo di organizzarci in smart working. Finora abbiamo lavorato a step di chiusura: prima è stata data responsabilità a datori di lavoro e imprenditori, qualcuno ha provato a mantenere aperto ma alle verifiche di venerdì scorso risultava l’80% dei cantieri fermi. Ora si va alla totalità, tranne per i servizi essenziali, tra cui ad esempio gas, acquedotti e fognature, strade e trasporti, agroalimentare, farmaceutica e sanità. Non ci risulta siano necessarie particolari comunicazioni, dato che si tratta di categorie in deroga rispetto al blocco, specificate coi codici Ateco. Tutto il resto, dal residenziale all’impiantistica e ai servizi non essenziali, se non si è ancora fermato ora si blocca, fino a inizio aprile” (immagine di repertorio).