Oltre ai negozi di alimentari, restano aperte edicole, farmacie, parafarmacie e tabaccai
Chiusi gli uffici pubblici, gli studio professionali, i cantieri e le attività produttive non essenziali
di Monica Arnaudo -
22 marzo 2020
Cuneo – “Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere” aveva detto ieri il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. E così è stato. In attesa delle specifiche che dovrebbero arrivare con il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri annunciato ieri in tarda serata e atteso in queste ore, in base al nuovo Decreto regionale emesso dalla Regione Piemonte il 21 marzo, oltre alle negozi di generi alimentari e di beni di prima necessità e le attività connesse alla filiera, restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro), le banche, gli uffici postali, i servizi assicurativi e finanziari. Chiusi anche i cantieri (ad eccezione di quelli di interesse strategico), gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working).
Non rimane che attendere il Decreto della Presidenza del Consiglio per capire nel dettaglio quali aperture saranno confermate e quali no.