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Venerdì 22 novembre 2024

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Norme di sicurezza non garantite ai dipendenti di Poste Italiane

La Slc Cgil segnala il mancato rispetto delle misure volte a contenere il coronavirus e chiede la riduzione dei servizi

La Guida - Norme di sicurezza non garantite ai dipendenti di Poste Italiane
Mezzo Poste Italiane

 

Cuneo – Una sanificazione parziale dei luoghi di lavoro e non degli automezzi; gel disinfettante disponibile in minima quantità; carenza di mascherine e di guanti monouso; centri di distribuzione ancora troppo affollati di portalettere; un carico di lavoro diventato eccessivo a seguito della forte riduzione del personale agli sportelli, effettuata per rispettare le distanze prescritte tra gli operatori. Sono queste le criticità segnalate dalla segreteria provinciale Slc Cgil che lamenta, da parte di Poste Italiane, il mancato rispetto delle misure previste dal Protocollo condiviso per contrastare e contenere la diffusione del coronavirus negli ambienti di lavoro.
Lunedì 15 marzo, anche a seguito della protesta dei lavoratori del Centro Distribuzione di Mondovì, che si sono rifiutati di entrare al lavoro per la mancanza di sicurezza, le organizzazioni sindacali provinciali hanno inviato a Poste Italiane, al Prefetto e allo Spresal, la richiesta di chiusura di tutti i centri di distribuzione della posta della provincia di Cuneo, chiedendo che vengano garantiti solo i servizi essenziali quali l’invio di raccomandate o pacchi urgenti, il ritiro della corrispondenza, il prelievo di contanti negli uffici privi di Atm esterno, i pagamenti di eventuali bollettini la cui scadenza non è rinviabile.
In una lettera datata 17 marzo e indirizzata alle direzioni provinciali di Poste, le medesime organizzazioni sindacali hanno quindi invitato a informare l’utenza sulle limitazioni di accesso agli uffici e sulle operazioni di motivata necessità effettuabili.

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