Torino – Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ancora in isolamento dopo aver contratto il coronavirus, prosegue da casa a lavorare, incontrando telamaticamente Giunta e Unità di crisi. In diretta Facebook, Cirio ha spiegato come in questi giorni stia dialogando con i rappresentanti del personale sanitario, dai medici ai farmacisti, dai pediatri agli infermieri, facendo emergere ancor di più l’impellente bisogno dei dispositivi di protezione individuali, tanto da dover “alzare la voce con il Governo per avere risposte concrete” sui materiali indispensabili per proteggere chi lavora nonostante il pericolo di contagiarsi. “Il Piemonte – ha proseguito Cirio -, senza aspettare Roma, per il momento è riuscito ad affrontare l’emergenza utilizzando i materiali giunti in omaggio dalla Cina e le prime 10000 mascherine certificate prodotte dal Gruppo Miroglio (ne saranno fabbricate 30000 al giorno, in tessuto, lavabili e utilizzabili per almeno 9-10 volte), iniziativa che sarà replicata da altre ditte a Biella e Chivasso.
In nottata occorrerà valutare le misure economiche contenute nel prossimo decreto attualmente alla commossione tecnica del Consiglio dei Ministri e poi sottoposto all’intesa con le Regioni. Cassa integrazione in deroga, congedo parentale, buono baby sitter, sospensione scadenze fiscali e oneri contributivi sono le misure già annunciate, ma una particolare attenzione dovrà essere rivolta alle “partite Iva”, così fortemente danneggiati dall’emergenza coronavirus: occorre una manovra shock. La Protezione Civile sarà chiamata ad aiutare i Comuni a vigilare per evitare assembramenti fuori da supermercati e negozi di alimentari, uno dei tanti settori al lavoro per non negare servizi essenziali ai cittadini, come i servizi assicurativi, bancari e postali. Positivo l’aver approvato un protocollo di sicurezza per le fabbriche, che dovranno restare chiuse se non potranno assicurare la distanza interpersonale di un metro o fornire adeguati strumenti di protezione individuale.
In Piemonte attualmente sono 175 le persone positive al coronavirus in terapia intensiva. Per permettere al sistema sanitario regionale di curare tutti, senza lasciare solo nessuno, sono in via di predisposizione nuova strutture ospedaliere dedicate specificatamente all’emergenza coronavirus”.
