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Domenica 22 dicembre 2024

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“Operatori in soccorso 118 senza protezioni”

Il sindacato infermieri Nursing Up scrive al direttore generale dell'Asd Cn1 chiedendo di estendere l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale

La Guida - “Operatori in soccorso 118 senza protezioni”

Cuneo – Il sindacato italiano della categoria infermieristica, Nursing Up, richiama l’attenzione sulla gravità delle condizioni lavorative del personale sanitario operante sui mezzi di soccorso 118 in provincia di Cuneo, lamentando nello specifico l’impossibilità di applicare comportamenti di autoprotezione indossando i dispositivi di protezione individuale (DPI) corretti se non su indicazione della centrale operativa o solo su pazienti con sintomatologia respiratoria, e anche in questi caso rendicontando successivamente il proprio operato.

“Tale provvedimento – lamentano il segretario provinciale Giovanni Mariano e il segretario regionale Claudio Delli Carri – limita fortemente la tutela dell’operatore, inoltre si costringe il suddetto a violare quanto specificatamente previsto dal DPCM 9/03/2020 in cui si ribadisce come tutto il territorio nazionale sia da considerarsi zona rossa in cui tutta la popolazione può essere portatrice di covid-19 anche in assenza di sintomi, non rispettando la distanza minima prevista o in alternativa non indossando i DPI. Inoltre si ravvede un comportamento discriminatorio dove, per esempio, all’infermiere che opera nelle tende pre-triage viene fornita maschera FFP2 in virtù dell’alta possibilità di venire a contatto con il virus covid-19, mentre al personale che presta servizio sui mezzi di soccorso viene imposto l’uso di DPI in situazioni previste da procedure operative che di fatto lo espongono a contatti non protetti con soggetti che in un secondo momento risultano positivi ai tamponi. Tutto ciò rafforzato da un numero purtroppo in crescita di personale sanitario che, attenendosi alle indicazioni ricevute dalla centrale operativa sui casi considerati come “non sospetto covid-19″, sono ora in attesa di eseguire tamponi o di referti perché non hanno indossato DPI su quegli stessi casi che poi si sono rivelati essere positivi”.

“Il datore di lavoro ha il dovere di proteggere i dipendenti, e tale affermazione acquista valore assoluto quando il dipendente è chiamato a tutelare la salute pubblica. In questa situazione il personale sanitario sta rischiando di diventare l’unico vettore di malattia, ledendo un diritto costituzionale solo perché l’azienda emana direttive volte al risparmio delle risorse. Concetto giustamente da considerare, ma non a spese del lavoratore e della popolazione. Alla luce di quanto finora illustrato chiediamo che il personale sanitario operante sui mezzi di soccorso venga dotato ad ogni turno dei DPI idonei e in numero adeguato in modo da utilizzarli su tutti gli interventi indiscriminatamente a tutela dei lavori e della popolazione assistita e che conseguentemente si provveda prontamente a ripristinare le scorte dei DPI. Questa è una richiesta di aiuto da parte di coloro che rappresentano l’orgoglio italiano, che non vogliono essere definiti eroi, ma vogliono avere le stesse coperture che lo Stato sta garantendo ai cittadini, perché oltre ad essere professionisti che hanno ampiamente dimostrato abnegazione e sacrificio ciascuno di noi è un genitore, un figlio, un cittadino”.

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