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Venerdì 20 settembre 2024

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Negozi, a Cuneo in tanti chiudono, tranne alimentari e farmacie

In città serrande abbassate con il messaggio “#iorestoacasa”, sono tanti gli operatori commerciali dei servizi non essenziali che a partire da oggi, mercoledì 11 marzo, ha deciso di chiudere. Roberto Ricchiardi (Federmoda): “È un atto di responsabilità”

La Guida - Negozi, a Cuneo in tanti chiudono, tranne alimentari e farmacie

Cuneo – Sono molti i titolari di negozi, bar e ristoranti (tranne alimentari e farmacie) di Cuneo che hanno deciso di chiudere l’attività fino a data da destinarsi a partire dalla giornata di mercoledì 11 marzo o comunque nei prossimi giorni.

Uno dei primi ad annunciare l’intenzione di chiudere le proprie attività è stato, nella giornata di martedì 10 marzo, Roberto Ricchiardi, titolare di sei punti vendita nel centro storico e referente di Federmoda Confcommercio.

“La mia è una decisione a titolo personale – spiega Ricchiardi – ma ho subito ricevuto messaggi da molti miei colleghi che avevano la stessa intenzione. È una decisione presa pensando prima di tutto alla salute dei miei dipendenti e delle nostre famiglie, ma anche come atto di responsabilità in una situazione che deve essere affrontata con grande attenzione da tutti. Penso che ognuno debba poter prendere la decisione a livello personale, valutando la propria situazione e la propria specifica attività, mentre starà all’associazione di categoria coordinare le iniziative per affrontare insieme questa emergenza e per cercare di trovare un paracadute per quelli che saranno i suoi effetti sulle attività commerciali”.

Intanto si intensificano i servizi di consegne a domicilio, dai farmaci https://www.laguida.it/2020/03/11/farmacia-bottasso-intensifica-le-consegne-a-domicilio/ ad altri servizi, con alcune iniziative anche da parte di ristoranti ed altre attività.

Confcommercio. Anche la Confcommercio provinciale è intervenuta nella serata di martedì 10 marzo. “Confcommercio c’è – sottolinea Luca Chiapella, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Cuneo – È questo il primo e più importante messaggio che in questo momento così difficile vogliamo trasmettere alle nostre imprese. Confcommercio è rimasta e rimarrà operativa, per far fronte a questi giorni di grande criticità per tutte le nostre imprese: del commercio del turismo e dei servizi. Stiamo seguendo, passo-passo, l’evoluzione di questo momento critico, Dal credito, dal fiscale al giuslavoristico, stiamo veicolando in tempo reale anche attraverso i canali telematici tutte le informazioni possibili ed utili, in modo chiaro, preciso e puntuale. Confcommercio c’è adesso, in questo momento delicato e ci sarà a maggior ragione dopo, quando l’emergenza finirà. Quando torneremo alla normalità, le imprese della Granda dovranno essere pronte a ripartire più forti che mai con tutte le forme possibili di sostegno a tutti i livelli: regionale, nazionale ed europeo”.

“Voglio ribadire – sottolinea Chiapella – che il DPCM permette alle attività di rimanere aperte, naturalmente con delle limitazioni e seguendo le regole dettate dal decreto stesso. Ciò nonostante molti commercianti e imprenditori hanno deciso di chiudere la loro attività, con senso civile e di responsabilità, anteponendo gli interessi personali a quelli della salute della comunità. Consideriamo questo gesto una forma di rispetto e di senso etico nei confronti dei propri collaboratori, dei dipendenti e naturalmente dei clienti. In quest’ottica assicuriamo il supporto alle imprese che hanno assunto, sottolineiamo e ripetiamo con difficoltà, questa decisione non facile. Confcommercio sollecita tutta le forme di sostegno, di indennizzo e di moratoria e di Cassa Integrazione in Deroga anche per le imprese sotto i 5 addetti oltre all’abolizione del limite di utilizzo del contante e la Lotteria degli Scontrini. Ben sapendo che i conti si faranno soltanto alla fine di questo particolare momento. Ora deve prevalere il buon senso cioè quello di restare a casa, di mettere in atto le disposizioni emanate con il decreto e cercare di superare questa fase davvero difficile. Ma ce la faremo anche questa volta, per essere ancora più forti e competitivi di prima”.

Alberghi. Verso la chiusura anche alcuni alberghi in città. “Noi – spiega Giorgio Chiesa – abbiamo già chiuso l’hotel Ligure e verso il fine settimana chiuderemo il Lovera, anche altri alberghi in città stanno valutando la possibilità di chiudere. Per me è un atto di generosità, consapevolezza e responsabilità, verso dipendenti e clienti: dobbiamo fare quanto possibile per affrontare questa emergenza e non è il momento di scherzare con la salute. Non perdiamo però la speranza: prima o poi riusciremo a uscire da questa situazione e ripartiremo tutti insieme”.

Regione. Nella serata di martedì 10 marzo anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha aperto alla possibilità di arrivare alla chiusura totale di negozi, esclusi quelli di generi di prima necessità, come chiesto dal governatore della Lombardia.

“Se il presidente della Lombardia, che produce la metà del Pil italiano e che per prima ha affrontato questa emergenza sanitaria, chiede oggi misure ancora più restrittive e propone di chiudere tutto, io credo che la sua voce vada ascoltata e valutata con grandissima attenzione, perché la Lombardia sta vivendo con un anticipo di una settimana l’evoluzione del contagio. Questo è il motivo per cui oggi ho convocato la Giunta e parlato dell’ipotesi. Ho chiesto all’assessore Icardi di confrontarsi con la nostra Unità di Crisi regionale e con il Comitato scientifico per avere innanzitutto un parere tecnico sull’impatto effettivo che le ultime misure di contenimento stanno avendo sul contagio. Se il giudizio medico-scientifico, che attendiamo già nella giornata di domani, le riterrà non ancora sufficienti, siamo pronti a sostenere e appoggiare nei confronti del Governo anche questo ulteriore passo. Consapevoli che una misura di questo livello sarebbe un sacrificio enorme. Ma anche che la vita di ogni persona viene prima di tutto”.

La situazione è in evoluzione e anche in altre città iniziano ad arrivare le decisioni di chiusure di attività commerciali.

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