Tre nuovi decessi avvenuti nel pomeriggio di martedì 10 marzo portano a venti il numero di morti in Piemonte risultati positivi al coronavirus covid-19: si tratta di un astigiano di 57 anni, mancato in rianimazione all’ospedale di Asti, di una donna biellese di 87 anni, morta all’ospedale di Biella, e di un novarese di 84 morto all’ospedale di Novara. Tutte le persone presentavano un quadro definito dai sanitari “compromesso”.
Il bollettino aggiornato dei contagi in Piemonte indica 482 persone risultate positive al coronavirus covid19, mentre sono 1986 quelle negative al test, 362 gli esami in corso. Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: 115 a Torino, 58 ad Asti, 69 ad Alessandria, 23 a Biella, 14 a Cuneo, 24 a Novara, 24 a Vercelli e 11 nel Vco. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 18, mentre 126 casi sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. In rianimazione sono ricoverate 74 persone. I decessi sono 20.
Le regole per eseguire il tampone
L’Unità di crisi della Regione Piemonte osserva che, nell’attuale fase dello sviluppo epidemico, l’esecuzione del test per covid-19 deve rispondere a rigorosi criteri di priorità, in considerazione sia della rilevanza clinica, sia della capacità dei laboratori di processare un numero sempre più elevato di campioni con un conseguente allungamento dei tempi di refertazione. In assenza di sintomi, il test non appare sostenuto da razionalità scientifica, in quanto non fornisce un’informazione indicativa ai fini clinici e potrebbe addirittura essere fuorviante, mentre l’esecuzione del tampone per test covid-19 è indicata secondo la priorità seguente:
- – casi sospetti sintomatici e contatti stretti sintomatici di caso confermato che necessitano di ricovero o ricoverati
- – pazienti con covid-19 in dimissione per l’accertamento della guarigione
- – operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con pazienti covid-19 positivi in assenza di idonee protezioni, indipendentemente dalla presenza della sintomatologia, secondo le indicazioni fornite dall’Unità di crisi
- – casi sospetti e contatti stretti di caso confermato in isolamento domiciliare con sintomatologia che non richiede ospedalizzazione
- – persone con ruoli operativi nell’ambito dell’emergenza in corso, indipendentemente dalla presenza della sintomatologia, secondo le indicazioni fornite dall’Unità di crisi.