Il presidente della Figc-Lnd piemontese, Christian Mossino, affida a una lettera aperta a tutti i presidenti di società il suo pensiero circa la possibile o meno prosecuzione dell’annata sportiva, invitando tutti i tesserati a fare battaglia comune per risolvere quanto prima questa emergenza nazionale.
“Egregio presidente, avrà sicuramente preso atto delle comunicazioni ufficiali diramate dal Comitato regionale in relazione alla sospensione di tutte le attività sino alla data del 3 aprile 2020. Non vi è dubbio che l’attuale situazione inerente l’evolversi della contaminazione del virus covid-19 deve essere considerata come una assoluta emergenza che conseguentemente va a modificare tutti gli aspetti della vita sociale e non solo sportiva. Ciò premesso, occorre rilevare che in questo momento è impensabile ragionare in funzione di una eventuale ripresa delle attività, in quanto il nostro primario obiettivo deve riguardare la tutela della salute di tutti coloro che operano all’interno del nostro sistema sportivo. Ne consegue che oggi appare alquanto irragionevole formulare qualsiasi ipotesi di ripresa delle attività, tenuto conto che le proiezioni delle autorità sanitarie nazionali disegnano uno scenario non certo rassicurante. Va, pertanto, evidenziato in modo chiaro ed inequivocabile che la data del 3 aprile indica un esclusivo riferimento entro cui dobbiamo continuare a monitorare la contingente situazione senza che l’attività prosegua, e insieme valutare tutti gli scenari che nel frattempo si devono considerare, compreso quello che potrebbe di fatto impedire per questa stagione sportiva la ripresa delle attività, non solo per questioni di tempo, ma anche di opportunità.
Tutte le ricadute determinate dalle decisioni che occorrerà assumere saranno debitamente valutate insieme alle associate e ai superiori organismi della Lnd e della Figc, a tutela dei diritti e nel rispetto di tutti. In questo preciso momento è soltanto indispensabile mantenere, per quanto possibile, un profilo di equilibrio e di attenzione verso le disposizioni che gli istituti governativi e sanitari ci impartiscono. Il giuoco del calcio e le sue specifiche attività fanno parte delle nostre priorità, ma in questo momento occorre ragionare in funzione di una condizione che ci porta a rivolgere le nostre attenzioni verso la tutela di tutti i tesserati, compresa la vostra e quella dei vostri di dirigenti e collaboratori. Lo sport divide nella competizione ma unisce negli ideali e nelle azioni a suo favore; ora dobbiamo insieme saper interpretare questo ultimo aspetto, con coscienza e con responsabilità”.