Cuneo – Si è concluso con una condanna il processo per omicidio stradale in cui era imputato R.C., conducente di autobus che il 23 marzo del 2018 investì A. M., 85enne saviglianese che percorreva una pista ciclabile tra via Alba e via delle Filande a Savigliano.
L’anziano procedeva in bicicletta lungo la ciclabile che attraversa via delle Filande dove stava transitando il pullman: una via stretta dove sorge una palestra molto frequentata. In seguito alla ferita alla testa riportata nella caduta, l’uomo morì qualche giorno dopo in ospedale.
“Procedevo a passo d’uomo – ha riferito in aula l’imputato – perchè c’erano auto parcheggiate nei pressi dell’attraversamento pedonale che mi impedivano una piena visibilità”.
Al termine dell’istruttoria il pubblico ministero Alberto Braghin ha chiesto per l’imputato una condanna a 10 mesi e 20 giorni di reclusione: “L’imputato percorreva quella strada tutti i giorni, era al corrente della presenza della recinzione sul lato sinistro da dove proveniva la vittima e delle auto in sosta. Sapeva che c’era un attraversamento pedonale e una pista ciclabile, aveva un posto di guida rialzato. Non si può parlare di un evento imprevedibile”.
L’avvocato Flavio Manavella ha invece chiesto l’assoluzione per il proprio assistito: “Quella recinzione è alta, al di sopra della seduta dell’autista, che non poteva vedere nulla. La regola di cautela era quella di andare il più piano possibile e lo ha fatto, tanto che sulla bicicletta non c’è traccia di urto ed è intatta. Non c’è stata negligenza nè imprudenza, il mio assistito non era in condizione di vedere un soggetto a cui dare la precedenza”.
Il giudice accogliendo la richiesta dell’accusa ha condannato R.C. a un anno e 4 mesi di reclusione e alla sospensione della patente per 4 mesi.