Cuneo – Tutta l’Italia diventa “zona protetta”, con l’estensione a tutto il territorio nazionale delle norme più restrittive adottate tra sabato e domenica per la Lombardia e alcune province: lo ha annunciato in serata il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Le misure del decreto entrano in vigore nelle prossime ore, dalla mattinata di domani (martedì 10 marzo). Le uniche eccezioni per gli spostamenti saranno le comprovate ragioni di lavoro, necessità, salute (e tutte le autodichiarazioni, compilate sulla base di modelli già elaborati per l’ormai ex “zona arancione”, dovranno essere veritiere, per non incorrere in ulteriori provvedimenti). La durata del decreto è fissata fino al 3 aprile, quindi anche per le scuole della Granda, con l’estensione (prima era il 15 marzo) della sospensione dell’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado. Tutte le attività sono comprese, anche lo sport, a tutti i livelli; nessun assembramento all’aperto né in luoghi aperti al pubblico, ristoranti e pubblici esercizi aperti solo tra le 6 e le 18. Ci si potrà spostare per lavoro (compreso il trasporto di merci), per necessità di salute o comunque urgenti, con autodichiarazioni; nessun altro tipo di spostamenti sarà consentito.
“Io resto a casa”, il messaggio che ha sintetizzato Conte: “Non ci sarà più zona rossa o no. Tutta l’Italia deve essere una zona protetta. Non ci possiamo più permettere queste occasioni di aggregazione che diventano occasioni di contagio. Dobbiamo proteggere tutti noi, soprattutto le persone più fragili”.
Aggiungiamo in questo provvedimento anche un divieto degli assembramenti all’aperto e in locali aperti al pubblico. Sono pienamente consapevole della responsabilità e anche della gravità nell’adottare queste misure per tutta la penisola, ma sono costretto a intervenire in modo deciso per proteggere tutti noi e soprattutto le persone più fragili. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, oggi è il momento della responsabilità. La decisione giusta oggi è di restare a casa, il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani devono essere responsabili. Ognuno deve fare la propria parte. In questa direzione anche le manifestazioni sportive, penso ai campionati di calcio, non hanno senso di continuare, non consentiremo che possano essere utilizzate le palestre per lo svolgimento delle attività sportive”.