Boves – Primo incontro fra le parti nella vicenda che coinvolge il laboratoire Nuxe di Boves e i dipendenti che temono di perdere il posto di lavoro in seguito alla decisione del colosso francese di trasferire la sede amministrativa a Milano. A causa dell’emergenza Covid-19 il confronto è stato telefonico e si è svolto durante la prima delle quindici giornate di agitazione proclamate dai 24 dipendenti (12 amministrativi e 12 addetti al magazzino). “Insieme con l’azienda – commentano gli Rsa Mattia Pesce, Ivana Giordanengo e Simona Gorla – abbiamo cercato di trovare qualche soluzione praticabile. È giunta da Nuxe una nuova offerta destinata a coloro che volessero trasferirsi a Milano. Proposta che è stata rifiutata in quanto ritenuta non adeguata ai costi (economici e sociali) che uno spostamento comporterebbe per le nostre famiglie. A questo punto il vertice aziendale ha dichiarato di voler continuare la trattativa personalizzata con ciascuno dei lavoratori coinvolti. Per coloro che non accetteranno il trasferimento in Lombardia, è stato preventivato un incentivo all’esodo pari a 8 mensilità. Agli addetti al magazzino è stato garantito invece il mantenimento della struttura per 24 mesi (considerando che comunque il gruppo francese specilizzato in cosmetici naturali ha un contratto di locazione del capannone fino a dicembre 2021). Al termine del confronto abbiamo confermato l’astensione dal lavoro per la giornata di martedì 10 marzo ritirando però gli scioperi nei giorni successivi fino al nuovo incontro fra le parti previsto nel fine settimana”.
L’incontro di oggi è stato il primo passaggio ufficiale dopo la comunicazione ricevuta dai dipendenti lo scorso 3 febbraio. Nella lettera, l’azienda comunicava ai lavoratori la scelta di trasferire la sede amministrativa nel capoluogo lombardo per avvicinarsi a tutti quei marchi che operano nel settore della moda. Un fulmine a ciel sereno per l’affiatato gruppo di dipendenti che ha reagito in maniera compatta esercitando il diritto allo sciopero e rivendicando i risultati ottenuti nel corso degli anni. In particolare Giordanengo, Gorla e Pesce hanno rimarcato la crescita esponenziale del gruppo sul territorio nazionale dal momento in cui, anno 2007, grazie all’operato del bovesano Ugo Pellegrino (giunto alla pensione nel 2018 con contestuale cessione delle quote), Nuxe decise di aprire la sua attività sul territorio bovesano.