Si aggrava la situazione contagio da coronavirus in Piemonte. Il numero delle persone risultate positive al test (ultimo aggiornamento alle 19.25 del 7 marzo) è di 221, tra le quali 162 ricoverate in ospedale, 38 in terapia intensiva: sette ad Asti, 16 a Torino, sei a Vercelli, sei a Tortona, uno a Biella, uno a Cuneo, uno ad Alessandria, uno a Novara. Sono in isolamento domiciliare fiduciario 54 persone. Cinque le persone decedute.
Asti, Alessandria, Novara, VerbanoCusioOssola, Vercelli nell’Area 1. La richiesta di valutare misure più restrittive in merito alle misure di contenimento in atto sul territorio piemontese da parte del presidente Alberto Cirio è stata recepita dal Governo, che nell’ultimo decreto ha infatti inserito nelle zone geografiche oggetto delle maggiori prescrizioni obbligatorie le province di Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e VerbanoCusioOssola (al pari della regione Lombardia e delle province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso), dove fino al 3 aprile occorrerà evitare ogni spostamento in entrata e in uscita, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza o di salute, mentre ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37, 5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante. Restrizioni, però, che non hanno la formula del divieto assoluto di mobilità, riservato a chi è sottoposto alla misura della quarantena. Gli spostamenti dovranno così essere giustificati alle forze dell’ordine presenti ai varchi o di pattuglia sul territorio. Disposta la chiusura degli impianti sciistici e dei musei, sospese le manifestazioni e gli eventi aperti al pubblico (ad esempio: cinema, teatri, pub, scuole di ballo, palestre, piscine, centri sociali e culturali, sale giochi, sale bingo, discoteche, attività culturali, centri sportivi, centri benessere), sono consentite le attività di ristorazione e dei bar, dalle 6 alle 18, a patto che i gestori facciano rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, pena la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Dovranno restare chiuse nelle giornate festive e prefestive le medie e grandi strutture di vendita (supermercati), nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, mentre nei giorni feriali dovrà essere garantito il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Si raccomanda anche di contingentare gli accessi a negozi, mercati e fiere per evitare assembramenti di persone. Sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospesi eventi e competizioni sportive, consentiti però a porte chiuse, al pari degli allenamenti per gli sportivi agonisti a livello professionistico o partecipanti ai giochi olimpici o a manifestazioni a livello nazionale e internazionale, dietro comunque precisi controlli da parte del medico sociale. Sospesi i servizi per l’infanzia e l’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, con indicazione ai presidi di approntare, se possibile, la didattica a distanza. Limitate le visite ai parenti ricoverati in ospedale o in casa di riposo.
Area 2: Biella, Cuneo, Torino. Il resto della regione Piemonte, provincia di Cuneo compresa, dovrà attenersi alla disposizioni relative al territorio nazionale. Tra le restrizioni aggiuntive la chiusura di locali da ballo e discoteche, pub e sale giochi, sale scommesse e bingo, cinema e teatri, pena la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Chiusi musei e luoghi di cultura, sospesi manifestazioni, feste, eventi e spettacoli. Sono consentite le attività di ristorazione e dei bar, a patto che i gestori facciano rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, pena la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Per gli altri esercizi commerciali è fortemente raccomandato ai gestori di far rispettare la distanza di sicurezza. Consentiti eventi e competizioni sportive soltanto a porte chiuse, cioè senza pubblico, e con il rispetto delle prescrizioni igienico-sanitariec, così come gli allenamenti degli atleti agonisti con controllo medico. Sport di base e attività motorie in genere consentite soltanto se possibile assicurare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Confermata la sospensione dell’attività scolastica.
Il compito di far rispettare i contenuti del decreto spetta ai prefetti, che possono avvalersi delle forze di polizia e del supporto dei Vigili del fuoco e dell’esercito. Il mancato rispetto delle disposizioni può essere punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale, che sancisce l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.