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Venerdì 22 novembre 2024

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Coronavirus, le misure economiche della Regione Piemonte

Attivate misure economiche per 363 milioni di euro. Per famiglie e cassa integrazione in deroga si aspetta la decisione del Governo che dovrebbe arrivare martedì

La Guida - Coronavirus, le misure economiche della Regione Piemonte

Torino – Misure economiche, concrete e attuabili da subito, a sostegno di piccole e grandi aziende, ma anche per le famiglie, con l’obiettivo di sostenere tutti coloro che a causa della diffusione del coronavirus “Covid19” stanno attraversando un momento di crisi. Le misure sono state presentate oggi, venerdì 6 marzo, dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore al Bilancio e Attività produttive Andrea Tronzano durante una conferenza stampa in Regione Piemonte.

Saranno stanziati 363 milioni di euro di fondi regionali. 200 milioni di euro di liquidità entreranno immediatamente nel sistema economico piemontese tramite il pagamento da parte della Regione di debiti regionali in tutti i settori. Verrà sospeso il pagamento del mutuo in corso con Finpiemonte a 1.000 aziende piemontesi per un investimento di 110 milioni di euro. 53 milioni saranno destinati ad un fondo di garanzia che da venerdì 13 marzo consentirà alle imprese di avere liquidità: la Regione garantirà le imprese nei confronti delle banche le quali potranno attivare un finanziamento dopo l’ok del Ministero.

Per quanto riguarda le famiglie la Regione attende invece il Governo che dovrebbe emanare entro martedì un decreto destinato a sostenere le famiglie che in queste settimane di chiusura delle scuole si sono ritrovate a dover gestire i figli a casa. Tra le proposte avanzate voucher o aiuti a chi ha dovuto supportare costi extra. “Attendiamo di capire cosa farà il Governo – ha spiegato il presidente della Regione Cirio -. A livello regionale adotteremo così una misura complementare a quella nazionale: potremmo aumentare il valore del voucher oppure allargarne la copertura anche a fasce escluse. In commissione bilancio ci stanno già lavorando”.

Si attende il Governo anche per la cassa integrazione in deroga che dovrebbe permettere anche un sostegno a monoaziende o aziende con meno di 6 dipendenti che stanno avendo gravi ripercussioni: dalle strutture ricettive al mondo della scuola, alle cooperative e le mense, e tutti coloro che non possono svolgere regolare attività lavorativa. La cassa integrazione in deroga arriva all’80% dello stipendio, il Governo prevederebbe due mesi di sperimentazione della misura. La risposta dovrebbe arrivare martedì e a livello regionale si sta già lavorando per un’intesa con le parti sociali. “Le Regioni lo hanno chiesto – ha precisato Cirio – per consentire ai dipendenti di queste imprese di ricevere uno stipendio anche se sono lasciati a casa per mancanza di clientela nel caso di quelle turistiche o perché le lezioni sono sospese nel caso di quelli che si occupano di ristorazione scolastica”.

La Regione sta anche lavorando ad un piano di rilancio del Piemonte per il quale ha già stanziato 7 milioni di euro e interpellato i migliori comunicatori affinché, placata l’emergenza, il Piemonte possa ripartire a pieno ritmo.

Alla conferenza è poi intervenuto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che ha spiegato che, visto il sovraccarico dell’Istituto Superiore di Sanità, è probabile che a breve il Piemonte verrà autorizzato a certificare la positività al virus in modo autonomo. “Sul fronte dell’assistenza  abbiamo 64 posti di Rianimazione dedicati, ma a breve ne creeremo di nuovi. E probabilmente affiancheremo a quello di Tortona un secondo Covid-19 Hospital piemontese. Inoltre, presso l’Unità di Crisi abbiamo creato un servizio che si occupa delle nuove assunzioni in sanità”.

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