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Venerdì 22 novembre 2024

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Prosegue il processo per omicidio colposo di un autotrasportatore nel piazzale della Michelin

Per l'avvenimento del 2016 sono imputati il direttore dell'impianto e dirigente responsabile dei servizi di manuntenzione, hanno patteggiato l'autotrasportatore e il proprietario della ditta polacca

La Guida - Prosegue il processo per omicidio colposo di un autotrasportatore nel piazzale della Michelin

Cuneo – È proseguito al Tribunale di Cuneo il processo per l’omicidio colposo di Salvatore Migliore, l’autotrasportatore che il 7 marzo del 2016 fu investito da un camion all’interno del piazzale di carico e scarico merci della Michelin, e per il quale sono imputati S.M. e G.C. rispettivamente direttore dell’impianto e dirigente responsabile dei servizi di manuntenzione. Per l’omicidio colposo hanno patteggiato l’autotrasportatore e il proprietario della ditta polacca.

La vittima, Salvatore Migliore 62enne di Pisa anch’egli autotrasportatore, quel giorno stava aspettando il proprio turno di carico ed era appena uscito dal punto di ristoro insieme ad un collega. Attraversava il piazzale mentre messaggiava col cellulare, si trovava a circa 8 metri di distanza dalle apposite strisce pedonali e fu investito dal camion di un autista polacco che stava facendo manovra per uscire. Sulla motrice del camion era stato piazzato un pianale sul lato destro del cruscotto con sopra un notebook e mancava lo specchietto retrovisore destro: una serie di mancanze da parte del conduecente del mezzo e imprudenze della vittima che contribuirono al verificarsi dell’incidente. “Il pedone non è sicuramente spuntato all’improvviso – ha riferito in aula il perito dell’accusa, l’ingengere Massimo Ferrero, è rimasto per qualche secondo sul piazzale e non era di corsa perchè stava guardando il cellulare, mentre l’autista avrebbe potuto controllare meglio prima di effettuare la manovra”. Dai rilievi eseguiti dal perito dell’accusa è emerso anche che la segnaletica orizzontale “era carente, in parte cancellata e solo parzialamente coperta dalla neve ed era assente la cartellonistica verticale. Una contromisura efficace – ha aggiunto il perito – oltre alle semplici strisce pedonali, sarebbe stata l’apposizione di transenne per impedire l’attraversamento fuori dalle strisce pedonali, cosa che fu poi fatta, per circoscrivere il camminamento pedonale”. Il processo è stato rinviato al 24 aprile.

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