Cuneo – Fra gli oltre duecento passeggeri italiani del volo AA198 di American Airlines New York – Milano rimasti bloccati all’aeroporto Jfk a causa dei timori legati al Coronavirus c’è anche l’avvocato cuneese Antonio Dell’Aversana. Raggiunto telefonicamente a New York, il legale racconta l’esperienza vissuta a partire dal pomeriggio di sabato 29 febbraio e non ancora conclusa.
“Faccio parte della delegazione di 17 avvocati dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) impegnati da martedì scorso a New York per ragioni istituzionali con incontro con l’Ambasciatrice italiana all’Onu e il Console. Ieri eravamo già in fase di espletamento delle operazioni di imbarco per il nostro volo di ritorno, previsto alle 18 (le 24 ora italiana). A un certo punto ci hanno chiesto nuovamente i documenti e chi era già imbarcato è stato fatto uscire. In quella situazione di incertezza e senza ricevere alcuna spiegazione, siamo rimasti per circa un’ora e mezza. Continuavano a rassicurarci che non stava succedendo nulla di grave ma in realtà abbiamo capito poi che parte o tutto l’equipaggio si è rifiutato di operare il volo a causa del virus Covid19 diffuso al nord Italia. Così, dopo quattro ore di attesa, siamo stati trasferiti in un Hotel nei pressi dell’aeroporto e ci è stato consegnato un buono pasto da 12 dollari (all’interno dello scalo, l’acqua costa 6 dollari). Alle 12 ora locale (le 18 in Italia) dobbiamo lasciare la stanza e attendere l’arrivo del volo Alitalia partito in queste ore da Malpensa per venirci a recuperare”. Dal punto di vista istituzionale, immediato è stato l’intervento del Console italiano a New York che incontrerà la delegazione di avvocati prima del ritorno in Italia (previsto per le 20 ora locale).
“Sicuramente, di concerto con gli altri passeggeri, prenderemo in considerazione l’opportunità di intentare una causa civile verso la compagnia aerea almeno per ottenere il rimborso del biglietto. Come legali, ci metteremo a disposizione degli altri viaggiatori rimasti appiedati”.