Cuneo – La decisione definitiva della Regione Piemonte su come gestire la situazione è rimessa ad un decreto del Governo che sarà comunicato ai presidenti delle Regioni domani (sabato 29 febbraio) a seguito degli esiti delle decisioni del Consiglio Superiore di Sanità. Il decreto sarà frutto delle valutazioni assunte in quella sede dai massimi esperti a livello nazionale e dalla comunità scientifica.
In seguito ad un incontro che si è svolto oggi in Prefettura a Torino, il presidente della Regione Alberto Cirio ha spiegato che la decisione va presa a livello nazionale e in base a criteri scientifici: “Ci dobbiamo affidare a chi conosce la materia. Daremo la risposta il prima possibile in modo che tutti i cittadini possano organizzare la propria vita”.
Domani dovrebbe quindi arrivare la risposta definitiva su cosa accadrà la prossima settimana rispetto a apertura delle scuole, manifestazioni, cerimonie religiose, impianti sportivi e tutto ciò che ad oggi è oggetto di ordinanza (emanata domenica resta comunque in vigore fino a domenica 1° marzo per recepimento del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri).
Probabilmente la decisione non sarà omogenea su tutto il territorio nazionale ma varierà in base alla distinzione tra le “zone rosse”, ovvero laddove ci sono ceppi individuati quali Lombardia e Veneto, e le altre regioni, con limitazioni diverse a seconda della condizione registrata e dalla lontananza dai focolai.
Al momento il Piemonte è considerato “zona gialla”. “Sono in corso degli accertamenti. Non c’è un focolaio in Piemonte – spiega Cirio -. Chi oggi è risultato positivo ha contratto il virus dal ceppo lombardo. Questo è un dato importante di cui il Ministero della salute tiene conto nel valutare la proroga o meno delle restrizioni che l’ordinanza contiene. La Regione confida in un progressivo ritorno alla normalità a partire dalla prossima settimana, in un quadro di tutela della salute”.
Inoltre per lunedì mattina 2 marzo è convocato un incontro in Regione con le categorie produttive per istituire una cabina di regia sulle criticità provocate dall’emergenza Covid19.