Torino – Ritornare alla normalità ma in maniera graduale, con cautela e mantenendo alta l’attenzione. Questo l’obiettivo condiviso oggi in Regione Piemonte nell’ambito del tavolo di lavoro a cui erano presenti i presidenti delle province piemontesi, i sindaci dei Comuni capoluogo della Regione, i prefetti e il presidente della Regione Alberto Cirio. Nessuna decisione sembra al momento essere definitiva né per quanto riguarda la chiusura delle scuole né per i divieti e le misure di contenimento del coronavirus “Covid19” che resteranno comunque in vigore fino a domenica 1° marzo (anche se l’ordinanza regionale emanata domenica scorsa imponeva limitazioni e chiusure fino a sabato 29 questa è stata estesa a domenica 1° marzo dal decreto della presidenza). Il tavolo ha deciso di attenersi alle decisioni del Ministero della salute al quale è stato chiesto di dare una risposta entro domani (venerdì 28) in modo da non lasciare le famiglie ulteriormente in sospeso.
La proposta della Regione
Riaprire le scuole da lunedì per avviare una pulizia e disinfezione straordinaria. Così da metà settimana, mercoledì, potrebbe ripartire la didattica. Attenuazioni dei provvedimenti saranno previste per messe, poi riaperture graduali per cinema, teatri e musei. È quanto chiederà il presidente della Regione Alberto Cirio domani, venerdì 28 febbraio, al ministro Roberto Speranza.
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La situazione in Piemonte
In provincia di Cuneo non risultano casi accertati di persone positive al “Covid19”. Una seconda persona, sempre appartenente alla prima comitiva astigiana ospitata all’hotel di Alassio dal 4 al 18 febbraio, è risultata positiva al test del coronavirus e si trova attualmente ricoverata in ospedale ad Asti. Il paziente rientra nella condizione di “caso probabile”, in attesa della convalida delle analisi da parte dell’Istituto superiore di Sanità. Al momento, dunque, in Piemonte risultano un caso accertato a Torino e cinque casi probabili (due ad Asti e tre a Novara).