Cuneo – Con l’accusa di simulazione di reato è a processo al Tribunale di Cuneo S. S., titolare di un bar di Tarantasca che nell’estate del 2017 venne derubata di una slot machine e di un contamonete. La telecamera posta all’ingresso del locale riprese i due ladri che scesero dal furgone, spaccarono la porta d’ingresso del bar e portarono via le due macchinette.
La donna, che gestisce il locale insieme alla figlia, a distanza di un mese si recò dai Carabinieri a denunciare anche il furto di altra merce del bar, liquori, bibite, snack e caramelle, per un ammontare di circa 1.200 euro: merce che, stando a quanto ripreso dalla telecamera di sicurezza, non risulterebbe essere stata sottratta. Di qui l’accusa di simulazione di reato.
In aula sono stati ascoltati i Carabinieri che erano intervenuti sul posto la notte del furto e che poi svolsero le indagini: “Noi visionammo solo la telecamera posta all’ingresso del bar – ha riferito uno dei militari intervenuti quella notte -, forse c’erano altre telecamere all’interno, ma quelle immagini non furono consegnate ai Carabinieri. In base alle registrazioni posso dire che i ladri asportarono solo la slot e il cambiamonete, non altro”. Di diverso parere invece i testimoni della difesa, amici e frequentatori del bar che hanno dichiarato di aver visto quella merce, conservata su ripiani posti sul balcone vicino alla cucina: scaffalature poste lungo tutto il perimetro del balcone, riparate da strutture di compensato e teloni impermeabili, che da terra fino al soffitto contenevano bibite, liquori e gli snack del bar. In aula ha deposto anche la signora S. S. che ha ricordato di aver sporto la denuncia di furto il pomeriggio successivo al furto e di aver già in quell’occasione denunciato la scomparsa dei generi alimentari, ma di non essere riuscita a calcolare esattamente la quantità ed è per questo motivo che si sarebbe recata in un secondo momento dai Carabinieri per completare la sua denuncia: “Quando presi in gestione il bar c’era ancora la copertura assicurativa della precedente gestione -ha detto in aula la donna- ma nel frattempo era scaduta da poche settimane e non me ne ero accorta. Sapevo di non essere assicurata, ma avevo detto ai militari che sarei ripassata per completare la denuncia e così feci”.