Saluzzo – Con l’accusa di porto abusivo d’armi, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, è stato processato e condannato dal Tribunale di Cuneo S. E., un cittadino di origine subsahariane, ospitato al Pas, il centro di accolgienza per i lavoratori stagionali. Nell’agosto 2018, in seguito a una lite con un altro immigrato, l’uomo sarebbe uscito dal centro e poi rientrato con un coltello che, a causa anche del suo stato di ebbrezza alcolica, aveva iniziato ad agitare contro le persone che incontrava, primo fra tutti il ragazzo con cui aveva avuto una discussione.
I Carabinieri intervennero su chiamata degli operatori della cooperativa che gestisce il centro, ma neanche la loro presenza contribuì a calmare l’uomo che anzi continuò a minacciare gli altri ospiti della struttura e gli stessi militari. Solo dopo un po’ i Carabinieri riuscirono a calmarlo e a fargli posare il coltello.
Lunedì 24 febbraio in aula ha testimoniato uno degli operatori del centro, ha riferito di aver visto entrare S. E. nella struttura con un coltello del pane: “Stava nel centro da quale mese ed era sempre stato cordiale con gli operatori – ha detto l’uomo -, quella sera non sono riuscito a calmarlo; vedendolo così alterato ho pensato che fosse ubriaco ma non ho potuto accertarlo. Una settimana prima lui stesso era stato minacciato con un coltello da un altro ospite. Poi sono arrivati i Carabinieri in tenuta antisommossa e lo hanno portato via”. Per S. E. l’accusa ha chiesto una condanna a 11 mesi di reclusione; la difesa, in considerazione della difficile situazione dell’uomo e del fatto che è stato lui stesso a un certo punto a gettare via il coltello e a farsi portare via dai Carabinieri, ha chiesto l’assoluzione e in subordine il minimo della pena. Il giudice ha condannato S. E a cinque mesi e dieci giorni, con sospensione della pena.