Cuneo – I soci Ubi Banca del patto Car, il Comitato fra Azionisti di Riferimento, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che si sono riuniti oggi a Bergamo hanno respinto l’offerta pubblica di scambio avanzata da Intesa Sanpaolo. La definiscono “ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi e dunque inaccettabile”.
I soci del patto Car, a cui aderiscono la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che detiene il 5,91%, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con il 3,95% e cinque azionisti bergamaschi: la Polifin della famiglia Bosatelli 2,85%, la Next Investment Srl che fa capo alla famiglia Bombassei 1,005%, P4P Int e la famiglia Pilenga 1,005%, Radici Group e la famiglia Gianni Radici 1,044%, Scame Spa e la famiglia Andreoletti 1,011% e la famiglia Gussalli Beretta di Brescia con l’1%.
I soci non ritengono l’offerta di Intesa Sanpaolo sia un grado di “tutelare il loro investimento e la banca con in suoi territori di riferimento”… “Ubi è una Banca sana, stabile, redditizia, ben gestita per competenze, risorse umane, competitiva e riconosciuta sul mercato di riferimento, realtà centrale per il sistema socio-economico del Paese”.
A poche ore dall’offerta aveva messo le mani avanti proprioc il presidente della Fondazione CrC Giandomenico Genta: “…valuteremo con particolare attenzione implicazioni dell’offerta e possibili scenari”. Ma ora i soci del patto mettono uno stop che sembra senza se e senza ma. In realtà anche i soci del patto sanno che a decidere le sorti della scalata di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca saranno soprattutto i fondi d’investimento, molti dei quali esteri, perché circa la metà del capitale di Ubi è attualmente in mano loro.