Cuneo – Quando si trasferì nell’appartamento di Madonna dell’Olmo, nel 2012, era inverno e la finestra di quel balcone era per lo più chiusa, ma già dall’estate successiva, l’odore che veniva dalla finestra situata proprio sotto il suo balcone rendeva l’aria di casa irrespirabile. Quando B.M. scoprì che quella finestra era stata aperta abusivamente, chiese di farla chiudere e così avvenne nel 2015, ma da quel momento i rapporti tra B.M. e Y.M., gestore della pizzeria al piano terra di quel condominio, divennero terribili. Dopo varie querele reciproche finite per lo più con archiviazioni, la sera del 26 giugno 2018, B.M. di ritorno a casa dalla sua impresa edile, era sceso con il suo camioncino nel retro del palazzo dove c’erano i garage. Quasi sopra il suo magazzino c’era il balcone della pizzeria di Y.M. “Stavo scaricando del materiale da mettere a posto – ha detto oggi, mercoledì 19 febbraio, in aula B.M. – quando lui si è affacciato al balcone; teneva in una mano il cellulare come a volermi fotografare e con l’altra si toccava i genitali, lo faceva sempre anche quando ero con le mie figlie. Io gli dissi “a chi fai così” e per stizza buttai la mazza che avevo in mano nel cassone del mio camion. A quel punto lui disse che mi avrebbe rovinato”. Diversa la testimonianza di Y.M. che è parte offesa in questo processo per minaccia e tentate lesioni personali, che ha riferito in aula alla scorsa udienza di aver visto la mazza scagliata contro il balcone della pizzeria, rimbalzata sulla ringhiera e poi caduta nel camion. La versione di B.M. è stata confermata dalla moglie che quella sera, avendo sentito il marito che scaricava il materiale nel garage, si affacciò e assistette alla scena. Il processo è stato rinviato al 22 aprile per la discussione finale.