Cuneo – Ieri pomeriggio, martedì 4 febbraio, le forti raffiche di vento hanno causato gravi danni all’interno e all’esterno del Puf, il palazzo degli uffici finanziari. Il vento si è infilato nelle condotte dell’impianto di aerazione forzata (attualmente fuori uso) e ha fatto crollare il controsoffitto del bagno: sono caduti in terra l’intelaiatura metallica, i pannelli e l’isolante in lana di vetro. Il secondo episodio ha interessato l’esterno dell’edificio, dove le raffiche di vento hanno staccato un pezzo di lamiera del rivestimento, che ha rischiato di cadere in strada.
La vicenda riporta l’attenzione sulle condizioni e sul futuro del Puf, il palazzo più alto della città, da anni interessato da gravi problemi strutturali. Negli scorsi mesi si sono susseguite voci sulla vendita dell’edificio, smentite dal sindaco Borgna durante la seduta del Consiglio comunale del 20 gennaio: il Puf continua a essere del Fip, Fondo immobili pubblici, a sua volta proprietà della Banca Finnat Euramerica Spa.
L’edificio, 64 mila metri quadri di cui più della metà vuoti, è luogo di lavoro per 500 impiegati (Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane e Monopoli, Uffici ministeriali, Commissione tributaria, Direzione del Tesoro, Ragioneria di Stato, Ufficio esecuzione penale esterna); tutti i contratti d’affitto degli spazi scadranno nel 2021.