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Venerdì 22 novembre 2024

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Sdegno e condanna per la scritta antisemita comparsa a Mondovì

Stella di David e "Juden Hier" sulla porta della casa di Aldo Rolfi, figlio della staffetta partigiana e internata Lidia Beccaria Rolfi

La Guida - Sdegno e condanna per la scritta antisemita comparsa a Mondovì

Cuneo – Reazioni di sdegno e condanna da tutta Italia e a tutti i livelli, istituzionali e non solo, per quanto scoperto questa mattina a Mondovì, nel quartiere Breo: nella notte (tra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio, a ridosso della Giornata della Memoria) ignoti hanno imbrattato con una stella di David e la scritta “Juden Hier” – “Qui ci sono Ebrei”, in tedesco – in vernice nera la porta dell’abitazione di Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria Rolfi, staffetta partigiana e internata in un campo di sterminio. Sopravvissuta, Lidia Rolfi (la cui famiglia non era di origine ebrea) raccontò l’esperienza nel libro “Le donne di Ravensbruck”; classe 1925, è deceduta nel 1996, anche a Cuneo una scuola è intitolata a lei.
Sull’accaduto sono subito scattate le indagini delle forze dell’ordine. L’episodio ha avuto una vasta eco mediatica ed è stato riportato dai principali media nazionali, anche con la testimonianza di Aldo Rolfi, che ha avuto parole di profonda amarezza. E in serata, proprio mentre la via della sua casa a Mondovì era piena di gente per la fiaccolata e il presidio di solidarietà, anche in tv su La7 il programma “Propaganda live” si apriva con “Lo spiegone” di Marco Damilano ispirato proprio a quanto accaduto a Mondovì.
Ecco alcune reazioni, tra tutte quelle emerse a livello locale (e non solo: parole di condanna anche dal presidente della Camera Roberto Fico, ad esempio).
Il comitato “Duccio Galimberti”
“La scritta ‘Juden hier’ e la stella di Davide tracciate sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria, sono una reazione intimidatoria a un articolo in cui Aldo, con l’avvicinarsi della Giornata della Memoria, ha voluto ricordare la madre, dicendo che oggi, ‘insieme alla memoria, cresce l’antisemitismo’.
La famiglia Rolfi non è di origine ebraica: nel campo di concentramento di Ravensbrück Lidia era una deportata politica. Compiere un gesto antisemita per colpire la sua memoria – di partigiana, di deportata e di figura pubblica che ha dato voce alle vittime del nazifascismo – pare una scelta strategica: quella scritta mette insieme odio razziale e politico, nel tentativo di costruire un nemico.
Come Comitato ‘Duccio Galimberti’, ribadiamo quanto detto dal sindaco di Cuneo, nonché presidente del comitato (si veda sotto; ndr): esprimiamo piena solidarietà ad Aldo Rolfi e a chi si sente minacciato da questo orribile gesto, nonché la ferma condanna tanto del fatto in sé, quanto del contesto storico, politico e culturale che lo legittima. L’impegno del Comitato è a far sì che questa legittimazione venga meno. Invitiamo chi è coinvolto nelle prossime iniziative della Giornata delle Memoria – quelle didattiche e quelle rivolte alla cittadinanza – a sollecitare nel pubblico una riflessione sull’accaduto. Aderiamo al presidio indetto per questa sera alle 21 a Mondovì, in via Lidia Rolfi, e alle iniziative che seguiranno”.
Il sindaco di Mondovì, Paolo Adriano
“Un atto gravissimo che, da sindaco e da uomo, condanno fermamente. Un fatto vergognoso che offende e indigna Mondovì, Città Medaglia di Bronzo al Valor Militare nella Guerra di Liberazione, e tutti i monregalesi. Ci stiamo organizzando per rispondere con un’apertura straordinaria della Sinagoga di Mondovì: invito, quindi, tutti a partecipare per esprimere non solo vicinanza e solidarietà alla Comunità Ebraica, ma per affermare con forza la nostra appartenenza ad una società civile e democratica e condannare pericolosi rigurgiti di antisemitismo. In attesa che vengano concluse le indagini per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili del gesto, esprimo – a nome mio, dell’Amministrazione tutta e della cittadinanza – solidarietà alla Comunità Ebraica, al nostro concittadino Aldo Rolfi e a tutta la famiglia, da sempre impegnata – in memoria della mamma Lidia Rolfi, a cui è intitolata la scuola primaria di Piazza – nella testimonianza e nella tutela dei valori fondanti della nostra Costituzione. Ricordo, infine, che tra pochi giorni e con ancor più viva partecipazione Mondovì poserà due nuove pietre alla memoria di due concittadini deportati nei campi di concentramento”.
Il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia, Federico Borgna, che è anche Presidente del Comitato a difesa della Costituzione nata dalla Resistenza
“Un atto ignobile e vergognoso. Un gesto figlio di toni e comportamenti che purtroppo la politica sta assumendo in questo periodo e che fa sentire qualcuno legittimato a commettere queste vigliaccate. Permettetemi il termine poco istituzionale, una vera porcata. Esprimo a nome mio e dell’amministrazione comunale, la nostra vicinanza e solidarietà ad Aldo Rolfi, alla sua famiglia e alla comunità ebraica. Atti spregevoli come questo non fanno parte di una società civile e democratica, sono rigurgiti pericolosi verso i quali non dobbiamo rimanere indifferenti. A pochi giorni dalle celebrazioni per la Giornata della Memoria, faccio mio un appello della Senatrice Liliana Segre: Indifferenza è quando nessuno ti parla, nessuno ti vede, nessuno ti pensa, nessuno ti aiuta, tutti voltano la testa dall’altra parte. E invece appunto bisogna conoscere, denunciare, reagire”.
Il presidente della Regione Alberto Cirio
“A nome della terra che rappresento e che ha pagato con tante vite il rispetto e la difesa della libertà, mi indigno per un gesto ignobile che il Piemonte condanna con la sua storia e con i suoi sacrifici. Spero che i responsabili vengano individuati al più presto e puniti con il massimo rigore”.
Il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, monregalese
“Un atto gravissimo, inaccettabile, vergognoso. Un gesto che mi fa particolarmente male, visto che parliamo della mia città. Dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione contro comportamenti che non possono assolutamente essere minimizzati né considerati una semplice bravata. Ne va dei fondamenti del nostro vivere civile, dell’essenza della democrazia che ci ha regalato decenni di pace e benessere”.
La deputata Pd, Chiara Gribaudo
“La scritta comparsa a Mondovì sulla porta di casa di Aldo Rolfi, impegnato da sempre per trasmettere la testimonianza della madre staffetta partigiana Lidia Rolfi, è un atto senza precedenti in questa terra in cui tanto sangue è stato versato dai partigiani e dove in tanti hanno combattuto e rischiato la propria vita per proteggere gli ebrei dalla deportazione. Il clima d’odio in cui viviamo sta distruggendo la memoria e vuole riportare l’Italia alle leggi razziali del ’38. Solidarietà alla famiglia Rolfi, la Granda è antifascista e non li lascerà soli. Serve una grande risposta democratica e civica a questa infamia”.
Le segreterie provinciali Cisl-Cgil-Uil Cuneo
“Il gesto compiuto la notte scorsa contro l’abitazione di Aldo Rolfi, figlio della partigiana Lidia Beccaria, non può che essere il frutto di menti ignoranti e vigliacche. Ignoranti, perché ignorano che Lidia fu una deportata politica che sostenne a caro prezzo la sua battaglia di libertà, pagata con la deportazione nel campo di concentramento di Ravensbruck, contrariamente agli autori delle scritte antisemite, che vigliaccamente hanno scelto di agire nel buio e nell’anonimato.
A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, è triste vedere che anche nella nostra Provincia, medaglia d’oro al valor civile dimostrato durante la guerra di Liberazione dai nazifascisti, riprenda corpo una tendenza all’odio e alla violenza già viste negli anni più bui della nostra storia.
Indicare il nemico imbrattando i portoni o mostrando il suo citofono sono azioni che nulla hanno a che fare con la normale battaglia politica e che occorre stigmatizzare con forza.
Cgil, Cisl e Uil Cuneo, ribadendo ancora una volta la scelta antirazzista e antifascista del movimento sindacale italiano, si uniscono ai cittadini, ai rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni che nel riconoscersi nei valori della Carta Costituzionale e nell’operare per la loro salvaguardia, esprimono solidarietà e sostegno ad Aldo Rolfi”.
Le Acli provinciali di Cuneo
“Le Acli provinciali di Cuneo si stringono ad Aldo Rolfi, figlio di Lidia Rolfi Beccaria, staffetta partigiana, deportata a Ravensbrück come prigioniera politica, per lo sfregio materiale e morale arrecato nei giorni scorsi alla sua casa di Mondovì da ignoti vandali.
L’atto incivile e vergognoso, nella settimana in cui ricorre la “giornata della memoria”, scuote le nostre coscienze, ricordandoci che non dobbiamo mai abbassare la guardia e che occorre continuare a combattere con le armi della civiltà e della democrazia, per assicurare alle giovani generazioni una società che sappia imparare la lezione della storia, affinché mai più accada quello di cui sono stati testimoni donne come Lidia Beccaria, uomini come Primo Levi e tanti altri a cui la vita è stata tolta orrendamente o la cui esistenza è stata segnata per sempre dall’orrore dell’esperienza vissuta nei campi di concentramento e non solo. Le Acli, come associazione democratica, rimarcano con forza la necessità di una riflessione comune, che impegni tutte le forze politiche a far sì che il dialogo e il rispetto dell’altro siano al primo posto, che il confronto tra le idee sia civile, che si abbandonino i toni del disprezzo e dell’offesa gratuita che alimentano la violenza, il razzismo e l’odio sociale.
La responsabilità di chi detiene il potere o occupa ruoli di rilievo è altissima e l’esempio dato ai cittadini da coloro che li rappresentano a vari livelli deve essere il più possibile coerente con gli ideali della democrazia, della correttezza, della pace e del rispetto per gli altri. L’intera comunità deve assumersi il compito di educare, in primis la politica, la scuola e i mezzi di comunicazione; anche le associazioni devono fare la loro parte e in questo le Acli si impegnano da sempre e da oggi ancor di più, per contribuire a creare una società in cui al primo posto ci siano le persone e in cui non venga mai meno il rispetto per gli altri e la ricerca del bene di tutti, contro ogni forma di razzismo e di intolleranza”.

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