Cuneo – Aveva sparato dalla finestra della sua casa in piazza Garibaldi a Boves a un piccione e dopo averlo colpito, scese in strada, raccolse il corpo dell’animale e lo gettò in un cestino della spazzatura nel proprio cortile. Con l’accusa di uccisione di animale e spari in luogo pubblico, oggi (giovedì 23 gennaio) è finito a processo in Tribunale a Cuneo l’ottantenne I. G. che, è il caso di dirlo, il 28 agosto 2018, si dedicò al “tiro al piccione”. Quel giorno il colpo fu sentito anche da un agente di Polizia locale, che avvisato dalla proprietaria di un bar situato proprio davanti alle finestre della casa di I. G., indicò all’agente che cosa era successo. In aula la commerciante ha ripetuto davanti al giudice di aver sentito un forte colpo e poi il corpo dell’animale che cadeva a terra macchiato di sangue. “Il mio bar si trovava proprio di fronte alla casa di I. G., che poco dopo uscì dal portone, raccolse il piccione e lo portò via”.
Il pubblico ministero Raffaele Delpui nella richiesta di condanna a tre mesi e 15 giorni ha ricordato che anche se il signor I. G. era un esperto cacciatore, quel gesto è stato molto pericoloso perché avrebbe potuto coinvolgere anche altre persone.
La difesa sostenuta dall’avvocato Maurizio Paoletti ha invece messo in dubbio che il piccione fosse morto per un colpo di fucile, poiché nessuno aveva materialmente visto l’uomo sparare, ha ricordato che nessuno ha verificato che quel fucile avesse sparato da poco e quindi ha chiesto l’assoluzione. Il giudice ha però accolto la richiesta di condanna a tre mesi con sospensione della pena.