Cuneo – Scatta l’allarme sulle emissioni in atmosfera e sulla qualità del pellet utilizzato nelle caldaie piemontesi, e dalla Regione partono anche i controlli: sono state annunciate ieri (martedì 21 gennaio) verifiche affidate ad Arpa e Carabinieri Forestali e destinate al pellet per riscaldamento, per individuare prodotti di scarsa qualità, che secondo l’ente possono portare a un incremento delle polveri sottili rispetto a quelli di fascia superiore.
La task force è stata attivata su scala regionale dopo che sono emersi i risultati dei recenti controlli Arpa: su 144 impianti termici verificati, quasi la metà (70) non sarebbero in regola per il superamento delle emissioni o mancata manutenzione, con multe di mille euro per impianto. Per questo è stato deciso un monitoraggio sui materiali utilizzati, anche per contrastare il commercio illegale o le frodi sulla qualità.
È stato anche ribadito, probabilmente per “tranquillizzare” gli animi di chi si scalda con il pellet, che i controlli saranno presso i rivenditori, per verificare il rispetto degli standard di legge. “Nessun privato riceverà a casa viste inaspettate – rassicura l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati – da parte di Carabinieri Forestali o tecnici Arpa, nessun proprietario di impianto a combustione di biomasse da pellet sarà controllato a domicilio”. Una precisazione che, purtroppo, fa i conti anche con la sicurezza delle persone, soprattutto gli anziani soli: contro il rischio di truffe e furti è necessario ribadire l’invitoa non aprire ad alcuna persona, nemmeno se si presenta riferendo di dover effettuare controlli sul pellet (come già succede con finti tecnici per acquedotto, gas, energia elettrica, addetti di Poste o altri uffici, forze dell’ordine).