Cuneo – “Oggi comincia per voi un anno speciale che dedicherete al servizio civile volontario. Attraverso i vari ambiti in cui sarete impegnati (ambientale, culturale, assistenziale) avrete la possibilità di conoscere dal di dentro la grande ricchezza di questa provincia che rappresenta davvero un’eccellenza a livello nazionale. Siamo una comunità vera perché ci mettiamo qualcosa di nostro. Quindi vi auguro di godervi davvero questo anno: siate curiosi, proponete cose nuove, interagite con tutti, portate le vostre idee. Avete a disposizione un contesto positivo tutto per voi, utilizzatelo bene”. Così, il presidente della Provincia Federico Borgna ha accolto oggi (mercoledì 15 gennaio) in Sala Falco i 115 giovani provenienti da tutta la Granda che hanno iniziato ufficialmente il nuovo anno di servizio civile universale (bando 2019) con le attività di formazione. I ragazzi saranno impegnati su 39 progetti elaborati da altrettanti enti, consorzi, cooperative e associazioni, approvati dal Ministero e sotto il coordinamento della Provincia. Svolgeranno il servizio in case di riposo, centri disabili, biblioteche, musei, parco fluviale e per la cura dell’ambiente e degli animali selvatici. Anche la Provincia ha un suo progetto per 3 volontari all’Ufficio Acque per occuparsi di ambiente, prevenzione e monitoraggio inquinamento acque. All’incontro erano presenti anche alcuni rappresentanti degli enti dove i giovani presteranno servizio e alcuni ragazzi che ieri hanno concluso il loro anno di servizio civile, intervenuti per portare la loro testimonianza.
Il servizio civile offre ai giovani dai 18 ai 28 anni la possibilità di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno di solidarietà e di ricerca di pace. Oltre alla formazione (almeno 80 ore) e all’acquisizione di competenze, i ragazzi ricevono crediti formativi, attestato di partecipazione, riconoscimento e valorizzazione delle competenze acquisite, valutazione dell’esperienza nei concorsi pubblici come servizio prestato presso la Pubblica Amministrazione e un assegno mensile di circa 433 euro. Si tratta di un’esperienza giudicata in questi anni molto positivamente non solo dagli enti che beneficiano della presenza dei giovani, ma dagli stessi ragazzi che per un anno fanno un’esperienza di solidarietà e cittadinanza attiva, a metà tra lavoro e volontariato.