Bra – La Guardia di Finanza ha smascherato, con due operazioni, casi di bancarotta fraudolenta che hanno portato alla denuncia di tre imprenditori, con somme illecitamente sottratte ai patrimoni societari per almeno 300.000 euro. I finanzieri del Gruppo di Bra hanno individuato gravi condotte, a carico degli amministratori di due società, che hanno pregiudicato gli interessi di numerosi creditori, portando le società a essere insolventi.
Su mandato della Procura della Repubblica di Asti, i militari spiegano di aver fatto emergere “la sistematica e volontaria spoliazione di una società operante nel settore edile, dedita alla lavorazione dei marmi, i cui amministratori pro tempore, tra il 2012 ed il 2016, alterando le scritture contabili, l’hanno tenuta impropriamente attiva, permettendone l’ulteriore svolgimento dell’attività, compresa la stipula di contratti onerosi, mentre in realtà sussisteva la necessità di avviare un’adeguata procedura di liquidazione, a causa degli indicatori di dissesto finanziario chiaramente emergenti”. Tra i metodi usati, compensi per gli amministratori superiori a quelli deliberati dall’assemblea, con importanti uscite di cassa, a danno dei veri creditori dell’impresa.
Modi simili in un’altra società operante nel contesto edile, specializzata nelle operazioni di ristrutturazione e rivendita di immobili: gli amministratori sono accusati di aver “distratto una buona parte delle consistenze patrimoniali, sfruttando schemi restitutori artificiosamente elaborati, privando i reali creditori del normale ristoro”, anche attraverso prestanome.
Sono state accertate somme illecitamente sottratte ai patrimoni societari per 300.000 euro e sono state denunciate tre persone considerate responsabili per i reati, previsti dalla normativa fallimentare, di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.