Cuneo – È morto questa notte a 90 anni all’Ospedale Santa Croce di Cuneo, dove era ricoverato da qualche giorno, Antonio Calabrese, che fino al 1996 ha guidato la Pretura di Cuneo. Napoletano di nascita diventato e rimasto cuneese, magistrato di Cassazione, ha svolto funzione di giudice in materia civile e penale presso la Pretura di Cuneo prima di assumerne la direzione. Magistrato di grande capacità ed intelligenza, ha sempre amministrato la giustizia con grande umanità e con il massimo rispetto per le posizioni delle parti, al di là dei freddi aspetti codicistici. Era noto per le sue sentenze, prive di fronzoli, essenziali ma complete nella descrizione dei fatti e nella motivazione delle decisioni, e poche volte lasciavano spazio all’appello, soprattutto in materia penale o di tutela dei minori.
Scriveva La Guida ai tempi del suo pensionamento: “Calabrese ha saputo conciliare, cosa non troppo facile per un giudice, l’esigenza di far rispettare la legge ed il senso religioso della vita, vista come dono quotidiano del Signore, e quindi meritevole, anche nel momento della necessaria limitazione della libertà, o delle scelte attinenti l’altrui vita, del massimo rispetto”.
Calabrese era anche terziario carmelitano; vedovo da tempo, lascia quattro figli: Mario, Luca, Michele e il più giovane Paolo, che è padre carmelitano a Torino.
Il rosario viene recitato sabato 11 e domenica 12 gennaio alle ore 18 all’ospedale Santa Croce. I funerali vengono celebrati nella chiesa di San Giovanni Bosco lunedì 13 gennaio alle ore 10.