Cuneo – Partono sabato 4 gennaio i tanto attesi saldi invernali, ancora un appuntamento importante per acquirenti e negozianti, che riempie negozi e centri commerciali, specialmente nei primissimi giorni.
Valle d’Aosta, Basilicata e Sicilia sono state le prime regioni a partire, già oggi, giovedì 2 gennaio, mentre in tutto il resto d’Italia le vendite di fine stagione si aprono sabato 4.
Seconde le prime stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio i saldi invernali interessano oltre 15 milioni di famiglie e muovono in totale 5,1 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 324 euro, vale a dire 140 euro pro capite. Sempre secondo Confcommercio oltre 4 italiani su 10 (il 41%) hanno aspettato appositamente i saldi per acquistare qualche prodotto di cui avevano bisogno.
Da un’indagine previsionale di Confesercenti, condotta su un campione di 1.200 consumatori, emerge che l’interesse da parte delle famiglie per i saldi invernali rimane alto: si confermano l’evento commerciale più atteso dell’anno, con una percentuale di consumatori decisi ad acquistare superiore anche a quella dell’ultimo Black Friday. Sconti particolarmente attesi soprattutto nelle regioni del Sud, dove il 46% degli intervistati annuncia di avere intenzione di avvalersi degli sconti di fine stagione per rinnovare il guardaroba, mentre la percentuale si riduce al 41% nelle regioni del Centro e al 38% in quelle del Nord. Secondo le risposte degli intervistati, quest’anno in cima ai desideri degli italiani ci sarebbero le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’è anche un 15% in cerca di borse e un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture. Inoltre, sempre secondo la ricerca, in occasione di questi saldi, nonostante la crescente concorrenza del web, i negozi fisici verranno scelti dai consumatori 8 volte su 10: il 33% degli acquisti avverrà, infatti, in una grande catena o in negozi brandizzati, seguiti dai negozi indipendenti, a cui si rivolgeranno il 28% dei clienti. Il 22% sceglierà infine un outlet, mentre solo il 17% cercherà l’affare scontato sul web.
Se ormai l’esercito di consumatori pronti per i saldi sembra piuttosto preparato a fiutare l’affare senza rimanere fregato o non soddisfatto, come ogni anno le associazioni di consumatori e Confcommercio ricordano alcune semplici regole da tenere presenti per saldi davvero convenienti.
Anzitutto l’obbligo per il negoziante di indicare sul cartellino il prezzo iniziale di vendita e poi il prezzo finale scontato, oltre alla percentuale di sconto.
Poi i cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per quanto riguarda i pagamenti, da non dimenticare che le carte di credito devono essere accettate da tutti.
Infine, importante ricordare che i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale ed essere suscettibili di deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo, tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi non appartenenti alla stagione in corso.