Cuneo – Aveva rubato in casa di una famiglia di Borgo San Dalmazzo, e per farlo non aveva neanche dovuto forzare la porta di ingresso: infatti le chiavi gliele aveva date la giovane fidanzatina, che le aveva rubate dallo zaino della compagna di classe, figlia secondogenita della famiglia derubata.
Era il fine settimana dell’inizio di febbraio 2017, T. aveva detto in classe che sarebbe andata a sciare e M. B. le rubò le chiavi dallo zaino di scuola. Poi le consegnò al fidanzato, D. M., che entrò nell’appartamento di Borgo San Dalmazzo insieme ad altre due persone e rubò un tablet, un computer, una collana, orecchini e anello d’oro, un salvadanaio con circa 150 euro, una Playstation.
Quando tornarono dalla montagna i derubati trovarono la casa aperta, chiamarono i Carabinieri; fu chiaro che i ladri erano entrati grazie alle chiavi della figlia. Qualche giorno dopo, mentre tornava a casa, la sorella maggiore dell’imputato trovò sotto casa il fratello maggiore di M. B. arrabbiatissimo con D. M. “Voleva che scendesse per picchiarlo – ha riferito in aula la signora F. M. – poi sono arrivati anche i signori che erano stati derubati e i Carabinieri e ho fatto salire tutti a casa mia”. D. M. ha confessato e restituito la Playstation e il tablet. Il resto della refurtiva non è mai stato ritrovato. Prima del processo per il 22enne è stata ottenuta la messa alla prova, ma D. M. si è reso irreperbile ed è stato processato e condannato nella mattinata di martedì 10 dicembre dal Tribunale di Cuneo a un anno di reclusione, convertito in due anni di libertà controllata e 400 euro euro di multa. La ragazza invece, all’epoca dei fatti sedicenne, era stata denunciata al Tribunale per i minori di Torino.