Centallo – Si è spento nella serata di giovedì 28 novembre all’età di 83 anni, nella casa di riposo “Sant’Anna Sordella” di Fossano, don Giovanni Aimetta, indimenticato parroco e benefattore della comunità centallese. A impartirgli l’ultima benedizione don Pierangelo Chiaramello, che per primo ha dato notizia della sua morte. Il rosario sarà questa sera (venerdì 29) alle 19 in casa di riposo a Fossano, e alle 20 a Centallo nella chiesa parrocchiale. Il funerale sarà celebrato sabato 30 novembre alle 14.30 nella chiesa San Giovanni Battista di Centallo.
Animato da un profondo amore per i giovani, la musica, il canto e per l’aggregazione della comunità, don Aimetta è stata una figura di riferimento per più di una generazione di centallesi. Ordinato sacerdote nel 1962, era già stato curato e insegnante di religione a Centallo negli anni Settanta: protagonista del rilancio del Movimento giovanile sportivo, già in quell’occasione aveva lasciato un segno indelebile nella gioventù centallese con il suo carattere aperto, schietto e passionale e il suo grande carisma.
Dal 1988 al 2010, era poi tornato nella “sua” Centallo come parroco dopo l’esperienza sacerdotale a Maddalene, dove tra l’altro aveva contributo a far nascere e valorizzare il gruppo degli Amis ‘d la Madlana. Durante questa lunga stagione, ancora ricordata con affetto e nostalgia da tanti cittadini, ha cambiato il volto e l’anima del paese: nel 1995, su suo impulso, è stato edificato il “Movi”, complesso polivalente ideato per l’aggregazione e l’incontro delle nuove generazioni formato dai nuovi impianti sportivi, l’oratorio e il Nuovo Cinema Lux.
Il suo modello di riferimento era San Giovanni Bosco, a cui fu subito dedicato il centro giovanile: in linea con questa vocazione, furono davvero tantissime furono le iniziative promosse per avvicinare i bambini e gli adolescenti al mondo parrocchiale, e per aiutarli nel loro cammino di crescita: dal catechismo al rinnovamento del gruppo dei chierichetti, dallo sport alle lezioni di canto, don Aimetta fu una presenza costante nella crescita di tanti ragazzi del paese.
Instancabile nella sua opera di rinnovamento, contribuì alla ristrutturazione dell’organo parrocchiale e a molti lavori di restauro del patrimonio artistico ed ecclesiastico centallese. Fu lui, in particolare, a chiedere ai massari centallesi che tutte le chiese del territorio fossero aperte alla popolazione, così da restituire alla comunità i tesori della parrocchia centallese.
Nel 1997 fu anche organizzatore e protagonista della celebrazione dei 400 anni dell’erezione dell’istituto parrocchiale centallese con una funzione solenne trasmessa in diretta Rai e con l’inaugurazione di tre nuove campane. Promotore della rassegna annuale delle cantorie, ospitò a Centallo varie edizioni del Festival internazionale di musica d’organo, rinnovò profondamente la chiesa della Confraternita della Rossa, aprendola anche alla funzione di sede decentrata del Conservatorio “Ghedini” di Cuneo”. Fu anche fautore dell’apertura della comunità centallese a due Missioni al popolo, che contribuirono a trasmettere alla popolazione il valore e l’importanza dello spirito missionario. Nel 2007, inoltre, don Aimetta coordinò il monumentale restauro della pavimentazione e dell’impianto di riscaldamento della chiesa parrocchiale. Nel 2010, infine, ci fu il suo sofferto addio alla comunità centallese – che non ha mai smesso di amare – e il ritorno a Maddalene, dove concluse la sua esperienza sacerdotale.
Al suo fianco, fin dal 1988, ci sono sempre state le due sorelle suor Barbara e Agnese, presenze silenziose e costanti nel loro amore nei suoi confronti.