Saluzzo – Una donna di origine portoghese, M. d. C., è finita mercoledì 13 a processo al Tribunale di Cuneo perché si era rifiutata di sottoporsi all’alcool test, un gesto che per il Codice della Strada è equiparato alla guida in stato di ebbrezza e che è punito con il massimo della pena, cioè un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, l’arresto da sei mesi a un anno, la sospensione della patente da uno a due anni, la decurtazione di dieci punti dalla patente e la confisca del veicolo. La sera dell’11 febbraio 2018, mentre i Carabinieri di Verzuolo erano fermi a un posto di controllo nei pressi di Manta, si fermò accanto alla loro auto una Fiat 500 guidata da una signora che voleva informazioni su come denunciare il danneggiamento di uno specchietto dell’auto. Peccato che la donna puzzasse di vino, biascicasse molto le frasi e fosse piuttosto confusa nell’eloquio. I militari la sottoposero a un test precursore che risultò positivo. Le chiesero di andare con loro a Saluzzo dove in caserma le avrebbero fatto l’etilometro e lei accettò, salvo, una volta a Saluzzo, opporsi all’esecuzione del test. “Dapprima – ha riferito uno dei militari – faceva finta di non capire come doveva soffiare, poi faceva finta di soffiare dicendo che non riusciva, e alla fine si è rifiutata di fare il test e non ha voluto firmare il verbale”. Di qui la denuncia e il processo a Cuneo. L’udienza è stata rinviata per la discussione al 25 marzo (immagine di repertorio).