Frabosa – Si è concluso oggi, mercoledì 6 novembre, con l’assoluzione il processo contro C.B. il titolare di una ditta di escavazioni che nell’ottobre del 2016, dopo aver perso l’appalto per lo sgombero neve di Frabosa Sottana, si sfogò al telefono con A.C. il titolare della ditta che si era aggiudicata l’appalto. Fu una telefonata sicuramente molto accesa in cui C.B. insultò l’avversario e lo minacciò di “mettersi in regola perchè avrebbe potuto avere dei controlli”. Stesso avvertimento indirizzò qualche giorno dopo a un agricoltore, dipendente a chiamata della ditta appaltatrice. “In un primo momento non feci caso a quella telefonata – aveva riferito in aula A.C. – perchè C.B. aveva perso l’appalto e anche se era una piccola parte della gara indetta dal Comune, era comprensibile che fosse arrabbiato. Poi però se la prese anche con A.V. che lavorava per noi a chiamata. Gli disse di stare attento a lavorare in regola perché ci sarebbero stati dei controlli. Per questo decidemmo di denunciare il fatto”. È proprio basandosi su questa concatenazione di eventi, prima lo sfogo con i diretti concorrenti e poi l’avvertimento al trattorista che avrebbe di fatto svolto materialmente quella parte d’appalto, che oggi in aula il pubblico ministero ha chiesto la condanna a due anni per l’imputato accusato di illecita concorrenza con l’uso di minacce. La difesa dell’imputato ha invece chiesto l’assoluzione per il proprio assistito, ribadendo che si era trattato esclusivamente di uno sfogo fatto da “un uomo dal tempermaento fumantino e che si esprime in modo molto semplice, ma che non aveva assolutamente alcuna intenzione di vendicarsi con la concorrenza per l’appalto perso”. Una tesi accolta dai giudici del collegio che hanno infatti assolto l’imputato perchè il fatto non sussiste.