Cuneo – Era da quasi quattro anni che non versava gli assegni familiari per il mantenimento della figlia, e così la ex convivente, che era rimasta senza lavoro, si è rivolta al tribunale. Con l’accusa di aver violato gli obblighi di assistenza familiare, lasciando la donna e la figlia in uno stato di bisogno, è stato processato questa mattina al Tribunale di Cuneo R.M. un cuneese che si è trasferito nel 2016 in Spagna, dove ha intrapreso una nuova attività. In questi anni sono state poche anche le telefonate alla figlia, del tutto cessate da giugno scorso, da quando l’uomo ha interrotto ogni rapporto. L’avvocato della donna è però riuscito a raggiungerlo con l ‘ingiunzione del Tribunale, depositata agli atti, documento importante per stabilire che l’uomo era al corrente del processo in atto. Per lui l’accusa ha chiesto una condanna a 9 mesi di reclusione e la revoca della sospensione condizionale in considerazione di altri due precedenti penali dell’uomo. L’avvocato della donna, costituita parte civile al processo, ha chiesto il pagamento dei circa 9.000 euro di arretrati. Nonostante la difesa abbia contestato l’accusa relativa allo stato di bisogno di madre e figlia poichè la donna aveva nel frattempo intrapreso una nuova relazione affettiva, il Giudice ha stabilito che il reato sussisteva e ha condannato l’imputato a 9 mesi di reclusione, 750 euro di pena pecuniaria e al pagamento di 3.400 euro per le spese processuali della ex convivente. Ha deciso inoltre che la quantificazione del pagamento degli assegni familiari arretrati venga stabilito in sede civile.