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Domenica 22 dicembre 2024

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Preleva 950 euro dal bancomat dell’anziana presso la quale lavora

Il giudice ha condannato l'uomo, accusato di furto e indebito utilizzo di carta di credito, a 8 mesi e 200 euro di multa

La Guida - Preleva 950 euro dal bancomat dell’anziana presso la quale lavora

Busca – Con l’accusa di furto e frode informatica e indebito utilizzo di carta di credito, è stato processato al Tribunale di Cunoeo N.B., accusato di aver rubato e poi utilizzato il bancomat di una signora di Busca che, stanti i numerosi problemi di salute, lo aveva assunto come aiutante per le sue faccende casalinghe e per le sue commissioni. L’imputato conosceva bene quella signora perchè quindici anni prima era stato fidanzato della figlia e la considerava quasi come una mamma.

“Era un periodo davvero difficile per me – ha raccontato l’imputato in Tribunale  – perchè avevo perso il lavoro e non avevo una casa, dormivo in una comunità. La signora T.L. mi faceva fare questi lavori e in cambio mi dava da mangiare”. Il 24 settembre del 2015 N.B. accompagnò la signora presso lo sportello di una banca di Busca a prelevare del denaro per fare la spesa al supermercato. “Mi diede il bancomat e il pin – ha riferito in aula l’imputato – mentre lei restò in auto perchè faticava a camminare”. Oltre alla somma chiesta dalla donna però l’uomo prelevò altro denaro, una somma di circa 950 euro. Un attimo di debolezza, un gesto di cui l’imputato si pentì e che si impegnò a restituire, facendosi anticipare i soldi dalla sorella e restituendoli poi a piccole rate, non appena trovò lavoro. È riuscito a restituire tutto il denaro poco prima che l’anziana signora morisse, saldando con lei il debito.  Dopo il lavoro l’uomo ha trovato una casa e si è costruito una famiglia.

Restava però il reato per il quale era stata sporta denuncia e che era arrivato a giudizio in Tribunale. Per il reato di furto è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l’assoluzione, mentre l’indebito uso di carta di credito, reato accertato, l’accusa ha chiesto una condanna a 8 mesi, con le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti e 400 euro di multa. Il Giudice ha accolto la richiesta e ha condannato l’uomo a 8 mesi e 200 euro di multa.

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