Cuneo – “Da bambino volevo fare l’astronauta e il mio sogno era fare le derapate con la Jeep lunare”, queste e parole con cui Paolo Nespoli, ex astronauta italiano dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), ha voluto presentarsi agli oltre tremila studenti presenti al Pala Ubi Banca in questo 20 settembre. Astro Paolo, così è come si fa chiamare sui social network, ha risposto alle domande di una decina di ragazzi di superiori e medie che, tra selfie e imbarazzi, hanno fatto riflette la platea intera. Chi ha voluto sapere notizie sulle attività quotidiane in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale, chi ha approfondito chiedendo una riflessione su come il lavoro degli astronauti può cambiare la vita sulla terra, e chi si è esposto sul piano filosofico della percezione di infinito che si sperimenta nello spazio.
Nespoli ha spiegato che diventare astronauta è sempre stato un sogno per lui, ma nel momento in cui ci è arrivato ha avvertito la responsabilità comune a tutti i lavori terrestri. Per lui essere un astronauta vuol dire poter svolgere il suo lavoro di ingegnere, e che fare l’astronauta è un lavoro a tutti gli effetti, molto intenso e specialistico. Non sono mancate domande sui sogni e sulle aspirazioni. Su questo frangente l’astronauta ha motivato i ragazzi spronandoli al lavorare in gruppo per concretizzare le loro passioni. Non spaventandosi di fronte alle difficoltà ma guardando tutto come una sfida.
Prima del momento con i ragazzi c’è stata la proiezione del docu-film “Expedition”, il primo documentario su una missione spaziale con la regia di Alessandra Bonavina. Nel video Nespoli “viene seguito passo dopo passo l’addestramento per la missione spaziale Expedition 52/53 (missione VITA). Viene mostrato tutto ciò che avviene prima del lancio: i durissimi addestramenti, gli esperimenti, le simulazioni di situazioni catastrofiche e l’aspetto tecnologico della missione”.
La mattinata si è conclusa con l’augurio di rivedere di nuovo gli studenti tra 20 anni, il 20 settembre 2035, sempre alle ore 9.30. Quando chissà, come ha profetizzato Astro Paolo “magari saremo già sbarcati su Marte”.