Cuneo – Un cuneese vince un concorso artistico con l’esposizione di un’opera sul tema della simbiosi Uomo/Natura. È Andrea Scarpellini, 47 anni di Cuneo, designer che oltre ad oggetti e arredamenti ha in questi anni piazzato diverse sue opere in spazi pubblici. Proprio in uno spazio pubblico del tutto particolare, come il Giardino Botanico Alpino Saussurea del Parco Valdostano situato a quota 2300 metri sul livello del mare all’intermedio della Skyway del Monte Bianco la funivia più alta d’Europa, ha esposto la sua opera “Equilibrio mutevole”. La scultura in acciaio corten alta due metri è la vincitrice dio “Symbiote”, la mostra collettiva realizzata in collaborazione con Paratissima, la fiera d’arte contemporanea che da 15 anni promuove talenti indipendenti e creativi nazionali e internazionali, che per tutta l’estate è stata visibile nel giardino. Paratissima ha selezionato cinque artisti che hanno meglio interpretato, attraverso le proprie opere, il tema della simbiosi Uomo/Natura. Ora, a estate finita, è stato decretato il vincitore la cui opera entrerà a far parte della collezione permanente del Parco Valdostano, ed è proprio il cuneese Scarpellini
L’artista designer è già autore di imponenti opere presenti sul territorio come la lumaca in corten di Borgo San Dalmazzo, la grande fontana sulla piazza del Municipio di Vinovo e il recente monumento dedicato all’Europa Unita a Moretta. Scarpellini ha convinto il pubblico e la giuria con la sua opera “Equilibrio mutevole”: rappresenta le due facce opposte del rapporto tra uomo e natura. “La prima si identifica con ciò che la terra ci richiede, una simbiosi tra noi e tutte le altre forme di vita, un anello a ciclo continuo che permette al “meccanismo” di funzionare alla perfezione creando equilibrio. La seconda di contro racconta di un meccanismo simbiotico interrotto (a causa della scelleratezza umana). L’ anello si spacca, gli equilibri si spezzano e ogni creatura viene meno. Resta solo l’uomo per ultimo che troppo tardi si rende conto del danno irreparabile. Questa scultura vuole essere un monito per tutti coloro che la osservano mostrando ciò che abbiamo e ciò che presto potremmo non avere più”.