Cuneo – Il sì tanto atteso è arrivato, intorno a mezzogiorno di oggi (giovedì 1° agosto): il Cipe, comitato interministeriale per la programmazione economica, ha approvato il nuovo progetto e il relativo piano finanziario per il completamento della Cuneo-Asti, l’autostrada A33 cui mancano nove chilometri e che attualmente è sospesa su un prato, con la sua immagine surreale ma efficace di un’Italia bloccata e di una Granda isolata.
Il primo risultato è che, con questa approvazione, possono essere avviati i cantieri nel tratto Alba-Verduno (i progetti sono già definitivi) e che può essere avviata la definizione del nuovo percorso tra il viadotto interrotto a Cherasco e Verduno (in sostituzione del tunnel).
La risposta positiva, sollecitata nel recente periodo da tutti i livelli istituzionali e anche dalle categorie economiche (con le forti prese di posizione delle realtà aderenti al Patto per lo sviluppo, ad esempio), è stata accolta con soddisfazione. Si esulta a Torino, dove il presidente della Regione Alberto Cirio, albese, parla di giornata storica: “Ora finalmente possono ripartire i cantieri di un’infrastruttura strategica per il nostro territorio che i piemontesi aspettano da più di trent’anni. Il Cipe ha chiesto di tenere aggiornata sull’evoluzione della procedura l’Unione europea, da cui però non è necessaria nessuna autorizzazione preventiva. Per cui i lavori possono partire”. E aggiunge: “In soli due mesi, da quando abbiamo assunto la guida della Regione, la Tav è ripartita e l’Asti-Cuneo si è sbloccata. Questo vuol dire governare con i fatti e non con le parole”.
Toni di esultanza si registrano anche tra le forze politiche vicine alla maggioranza di governo.