Boves – Sono iniziati lunedì i lavori di costruzione del guado provvisorio ciclopedonale sul torrente Gesso che unirà anche quest’anno i territori comunali di Cuneo (zona Angeli) e quelli bovesani di Mellana, ma Boves non aderirà al parco fluviale Gesso e Stura. Lo ha ribadito il vice sindaco Matteo Ravera durante il consiglio comunale di giovedì sera 25 luglio rispondendo ad una delle interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza “Vivere Boves”: “I benefici non sono sufficienti a ripagare l’osservanza dei vincoli esistenti e di quelli che potrebbero essere imposti dagli altri comuni. In particolare, il comune di Cuneo non dimostra attenzione rispetto al confinante lato bovesano tant’è che investe da altre parti. A queste condizioni non siamo disposti ad entrare”. “E’ una scelta scellerata e fuori dal tempo – ha replicato il capogruppo di minoranza Gianni Martini – perché il parco fluviale invece è una bella realtà che sta crescendo. I ragazzi bovesani non hanno potuto partecipare ai campi estivi e pagano le gite scolastiche ecologiche che sono gratuite per gli altri bambini, è assurdo. Inoltre, aderire costerebbe 5 mila euro all’anno, non mi sembra una somma decisiva sugli equilibri del bilancio comunale”.
Il consiglio comunale è proseguito con le altre interrogazioni. Sulla scelta dei materiali per i lavori di pavimentazionedel centro storico Ravera ha giustificato l’impiego dei cubetti in pietra di Luserna piuttosto che del porfido rosso per ragioni di maggior resistenza e durata, comunicando anche la scelta dell’Acda di non intervenire sui servizi di acquedotto e fognature del sottosuolo.
Prosegue il progetto per un ponte radio in valle Colladestinato a diffondere il segnale di telefonia mobile anche alle frazioni e borgate montane e c’è un finanziamento di 20 mila euro dell’Unione montana. Si tratta, comunque, di un intervento complesso, così come quelli per ridurre il divario digitale di Boves dove è appena arrivata la fibra.
Via libera per un dosso in asfalto per l’attraversamento pedonale davanti al santuario di Mellana, così come richiesto dall’opposizione e dal comitato frazionale.
Per quanto riguarda la vicenda della piccola area verde dietro la chiesa di San Rocco, utilizzata pubblicamente dai cittadini e che la parrocchia ha venduto a privati, il sindaco Maurizio Paoletti si è detto estraneo perché non è mai stato informato dell’operazione. L’intervento ha invece coinvolto l’assessore Fabio Climaci per ragioni professionali.
Camera mortuaria, obitorio e sala del commiato. Ha risposto Paoletti ricordando che il Comune ha rinnovato per 10 anni la convenzione con la Fondazione “Mons. Calandri” per l’utilizzo delle camere mortuarie della casa di riposo (10 mila euro all’anno) perché non dispone di un obitorio. “Potremmo adeguare due stanze predisposte al cimitero, ma l’ipotesi sembra poco gradita alla popolazione e stiamo anche cercando una soluzione per attrezzarci di una sala del commiato adeguata”.
Restando sul tema il consiglio comunale ha parlato anche del diritto alle donne per concessioni delle tombe di famiglia. Il gruppo “Vivere Boves” ha sollevato la vicenda storica che vide cancellare a Boves, tra il 1949 e il 1994, il diritto alle donne di trasmettere le concessioni delle tombe di famiglia a marito e figli. “Fu un comportamento dei nostri amministratori del passato di cui dobbiamo vergognarci – ha risposto il sindaco Paoletti – ma tale diritto è stato ripristinato nel 1994 su proposta dell’allora consigliere Giovanni Tecco. A tutt’oggi ci sono ancora alcuni casi nei quali esso non viene riconosciuto, ma siamo perplessi sul da farsi perché si tratterebbe di riaprire le concessioni di alcuni decenni tenendo conto delle possibili opposizioni dei controinteressati”.