Cuneo – Giovedì 4 luglio, alle 21.15 nell’area esterna del Complesso monumentale di San Francesco, va in scena “Nabucco”, il melodramma in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera. Sul palco l’Orchestra Filarmonica del Piemonte con la direzione di Paul-Emmanuel Thomas, il Coro lirico Enzo Sordello diretto da Nina Monaco, il Coro lirico Amici del Piemonte diretto da Gianluca Fasano e il Coro del Liceo musicale Ego Bianchi di Cuneo diretto da Elda Giordana, per la regia di Elena D’Angelo.
La trama
Nabucco, re di Babilonia (interpretato dal baritono Sergio Bologna), conquista la città di Gerusalemme; a nulla è valsa la cattura della figlia di Nabucco Fenena (il mezzosoprano Barbara Vivian), da parte di Zaccaria, il Gran Pontefice degli ebrei (Ruben Amoretti, basso). Rivedendola, Ismaele (Emanuele Bono, tenore), nipote del re di Gerusalemme Sedecia, cede al suo amore e la libera.
Tornati in Babilonia, Fenana si è convertita alla causa degli ebrei e la schiava Abigaille (Fernanda Costa, soprano), che ha appena scoperto di essere figlia illegittima di Nabucco, imbeccata dal Gran Sacerdote di Belo della notizia della morte in guerra del re, ne approfitta per salire al trono. Ma Nabucco non è morto, anzi torna e in preda alla follia si paragona a un dio, scatenando un fulmine che lo colpisce.
Abigaille quindi prende la corona, fa rinchiudere suo padre e condanna a morte Fenena e tutto il popolo ebraico. Nabucco però rinsavisce e, con l’aiuto del fidato Abdallo (Giancarlo Fabbri, tenore), riprende il trono, libera Fenana e gli ebrei, e si converte al giudaismo. Abigaille si avvelena chiedendo perdono e Zaccaria predice che Nabucco governerà su tutti i popoli della terra. Tra gli interpreti anche la soprano Giulia Giraudo nei panni di Anna, sorella di Zaccaria.
La storia
Nella prima edizione a stampa, il titolo era Nabucodonosor ma, in seguito, lo stesso Verdi usò sempre il nome abbreviato, Nabucco, per la sua terza opera e il primo dei numerosi trionfi che segnarono la sua lunga carriera.
Prima fonte del libretto di Temistocle Solera è naturalmente la Bibbia, letta nella traduzione di Giovanni Deodati, come testimoniano le citazioni apposte a capo delle varie sezioni del libretto. I riferimenti alla Bibbia riguardano in particolare il regno di Giuda e la sua invasione da parte del re babilonese Nabucodonosor nel 587-586 a.C. quando fu saccheggiato il tempio di Gerusalemme, cui seguì la deportazione dei vinti in Babilonia. Non trova invece riscontro in alcuna delle fonti, l’amore non corrisposto di Abigaille per Ismaele.
L’opera andò in scena il 9 marzo 1842 con un successo tale da venire ripresa settantacinque volte solo alla Scala entro la fine dell’anno.
Allestito in collaborazione conAmici per la Musica di Cuneo e Associación Luis Mariano di Irun (Spagna), lo spettacolo fa parte della seconda edizione del Cuneo Classica Festival, rassegna organizzata dal Comune di Cuneo, in collaborazione con Promocuneo e con il contributo della Fondazione Crc e della Fondazione Crt, con l’intento di valorizzare il Complesso monumentale di San Francesco e portare la musica da camera in centro città. Il concerto si svolgerà, anche in caso di maltempo.
Per informazioni: Promocuneo, tel. 0171- 698 388, 333 -4984128 o promocuneo@tin.it. Biglietti online su www.comune.cuneo.it e www.promocuneo.it.