Carrù– Rifiuti aziendali e domestici sono stati rinvenuti in stato di abbandono nei boschi carrucesi. Il materiale, proveniente da veicoli oggetto di compravendita online, era gestito dalla sede locale di un’azienda torinese. La ditta acquistava veicoli usati per ripararli e dopo averli sistemati li rivendeva ai clienti sul portale Subito.it. Ai residui di scarto si sono aggiunti materiali ferrosi e sacchi di immondizia domestica provenienti dall’abitazione del locale fiduciario. Lo smaltimento invece che essere delegato ad una ditta specializzata veniva consegnato a soggetti, non ancora ben identificati,che abbandonavano tutto nel bosco. I trasgressori sono stati subito individuati, grazie all’analisi merceologica dei rifiuti, e da qui si è arrivati ad un capannone di Farigliano in cui aveva sede l’azienda dove sono partiti tutti i controlli del caso sull’intero parco auto aziendale.
Per quanto riguarda il capannone è emersa una violazione urbanistico edilizia di carattere penale a carico del legale rappresentante e del proprietario in ragione dell’originario uso agricolo dello stabile e non commerciale, che prevede un regime contributivo differente (di questo è stato già avvisato il Comune). L’azienda rischia ora pene detentive fino ad un anno di carcere e sanzioni pecuniarie per un massimo di 60.000 euro.