Cuneo – Sono tredici, di cui sei in provincia di Cuneo, i beni culturali ecclesiastici piemontesi che a partire da questo fine settimana sono accessibili autonomamente, in condizioni di sicurezza, tramite l’applicazione “Chiese a porte aperte”, una modalità tecnologica innovativa unica in Europa che permette l’apertura automatizzata di chiese e cappelle ampliando così le opportunità di accesso alle numerose testimonianze d’arte sacra nel nostro Paese.
Dopo la sperimentazione avviata con successo sui primi due “beni-test”, la Cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo e la Cappella di San Sebastiano a Giaveno, il sistema di apertura e narrazione automatizzata viene esteso a partire dal fine settimana ad altre undici cappelle e chiese piemontesi: la Chiesa di San Salvatore a San Damiano Macra; la Cappella di San Giulio a Lemie di Lanzo; l’Oratorio di San Michele a Serravalle Langhe; la Cappella di San Rocco a Mombarcaro; il Santuario di Nostra Signora del Tavoleto a Sommariva Perno; la Cappella di San Sisto a Bardonecchia (Melezet); la Cappella di Notre Dame de Coignet a Bardonecchia (Les Arnauds); la Cappella di Sant’Andrea delle Ramats a Chiomonte; la Confraternita di San Francesco a Santa Vittoria d’ Alba; la Cappella di San Bernardino a Lusernetta; la Chiesa di Santa Maria di Missione a Villafranca Piemonte. Sabato 8 e domenica 9 giugno i volontari saranno a disposizione dei turisti nella scoperta delle cappelle, in una “anteprima” della visita, previa prenotazione tramite app.
Dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’applicazione “Chiese a porte aperte”, disponibile sia per Ios sia per Android, occorre registrarsi e prenotare la visita gratuita. Il visitatore, giunto davanti al bene nell’orario di visita selezionato, inquadrerà il QR code e la porta si aprirà automaticamente. All’interno, un meccanismo multimediale avvierà una narrazione storico-artistico-devozionale del bene culturale, disponible in italiano, inglese e francese.
L’app è stata sviluppata nell’ambito del progetto Città e Cattedrali, ideato dalla Fondazione Cr Torino e dalle diocesi del territorio piemontese, in collaborazione con la Regione e gli organi periferici del Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali).
L’iniziativa è resa possibile grazie all’impegno economico della Fondazione Crt, con il cofinanziamento della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta e la partecipazione degli enti proprietari dei beni, sotto l’alta sorveglianza dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio.