Cuneo – Debutterà in prima assoluta al Teatro della Crouzà di Aisone, venerdì 3 maggio alle 21, la tragedia in lingua occitana di Diego Anghilante “Bastian Nevacho”.
Premiata nel 2011 dalla Regione Piemonte nell’ambito del concorso Premio per un testo teatrale nelle lingue del Piemonte e nella sezione teatro del Gran Jo Flourau del Felibrige francese, “Bastian Nevacho” è stata pubblicata in volume nel 2012 dal Centro studi piemontesi di Torino senza essere messa in scena finché, nel 2018, l’autore insieme ad alcuni attori delle valli Stura e Grana, dilettanti ma di madrelingua occitana, hanno deciso di allestire l’opera teatrale. Grazie alla volontà di Espaci Occitan e al sostegno della Regione Piemonte è nata così l’esperienza del Teatre de la fiour (Teatro del fiore) per l’adattamento della tragedia. La scelta si è orientata sulla messa in scena di una selezione di passi, collegati dalla voce fuori campo dell’autore che, in italiano, funge da narratore raccordando le varie rappresentazioni. Saliranno sul palco Claudio Franco, Manuela Damiano, Marco Parola, Guido Garnero e Luciana Ortu.
Bastian (al secolo Sebastiano Degiovanni, famiglia il cui soprannome è appunto Nevacho) è un “cattivo” che abita in un paese delle alte Valli Occitane all’inizio degli anni ‘70, quando l’emigrazione e il cosiddetto progresso minano definitivamente il tessuto sociale della civiltà alpina. Bastian, balordo di mezza età che vive tra sorde ribellioni, sbronze e prepotenze senza capire ciò che avviene in lui e intorno a lui, è un vinto, la cui vita è dominata, come in una tragedia antica, dalla morte, dal dolore e dall’assurdità del destino. Il dramma affronta un tema delicato in una lingua occitana preziosa, che mescola parole antiche e auliche ad altre dure e rozze del parlare comune, in una commistione dei registri drammatico e realistico.
Lo spettacolo, organizzato dall’associazione Espaci Occitan con la collaborazione del Comune e della Pro Loco di Aisone, è inserito nella rassegna Primadòc e avrà ingresso gratuito.