Cuneo – Il primo dei quattro appuntamenti col cinema europeo per il ciclo “Riscoprire l’Europa” rimanda senza mezze misure al tema scottante della posizione di fronte all’immigrazione. Il regista tedesco Wolfgang Fischer va subito al nocciolo della questione: quale comportamento davanti all’imbarcazione di profughi che chiedono aiuto?
Succede alla dottoressa tedesca Rike, quarantenne e appassionata velista. È partita in solitaria da Gibilterra alla volta dell’isola di Ascensione. Ha deciso di concedersi una pausa nel paradiso sperduto nell’Atlantico. La prima parte del film la vede impegnata nel destreggiarsi con sicurezza sulla barca anche quando arriva una violenta tempesta.
Nella seconda parte, dopo l’uragano, avvista un barcone alla deriva pieno di migranti in difficoltà. Al suo appello di aiuto la guardia costiera la invita a non immischiarsi perché non ha i mezzi per soccorrere quegli uomini. È a questo punto che emerge il dilemma etico: se dar ascolto al proprio senso di responsabilità, pur nella consapevolezza dell’inadeguatezza dei mezzi, o abbandonare quelle persone ad altri che, se anche arrivassero, potrebbe essere tardi.
Dall’oggettivo realismo documentato dalle cronache di questi tempi, il film prende una piega simbolica e universale. Lo Stige del titolo è il fiume dantesco dove sono immersi anche gli accidiosi, coloro che non hanno saputo scegliere. È il fiume mitologico che ostacola l’arrivo nell’oltretomba: una situazione di sospensione drammatica che coinvolge il barcone, ma soprattutto la dottoressa (immagine dell’Europa) posta davanti a una scelta.
“Styx” è al Lanteri giovedì 2 maggio alle ore 20,45.