Cuneo – Si è fatta sentire la protesta degli operatori del settore ambientale e della raccolta rifiuti, che nella mattinata di oggi (venerdì 22 marzo) hanno scioperato e, in delegazione, hanno partecipato al presidio davanti alla Prefettura; nella tarda mattinata, l’incontro con il Prefetto Giovanni Russo per la consegna di un documento, in cui sono sintetizzate le ragioni della mobilitazione.
L’adesione allo sciopero sembra essere significativa: “Abbiamo riscontri a macchia di leopardo – afferma Daniele Buso, della Fit-Cisl -, ci risulta che nell’albese abbiano partecipato tutti, altrove almeno la metà degli addetti, anche nell’area cuneese. È un segnale di compattezza e di unità, nonostante le difficoltà (e anche le paure, magari in qualche cooperativa): conferma che la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale rappresenta un problema molto sentito dai lavoratori del comparto, sul nostro territorio”.
Tra i problemi segnalati nell’incontro, anche il fatto che – a fronte appunto del contratto nazionale – anche nella provincia di Cuneo vengono applicati trattamenti economici differenti, nell’ambito di una gestione “al ribasso”: alcuni lavoratori, che svolgono le stesse mansioni, ricevono stipendi inferiori anche del 30 o del 40% rispetto ai colleghi, è stato detto durante il presidio davanti all’ufficio territoriale del governo. Oggi, circa 500 dipendenti in 15 aziende hanno sei diversi trattamenti economici e normativi, accusano i sindacati.