Fossano – Sempre più tagli per i minori in difficoltà e per le famiglie vulnerabili, con costi sempre più alti che mettono a rischio tutto il sistema del sociale. Sono i punti emersi dall’incontro del coordinamento provinciale degli enti gestori dei servizi socio assistenziali della provincia di Cuneo che si è tenuto a Fossano. Si sono ritrovati Csac di Cuneo con il neo presidente Giancarlo Arneodo, Cssm di Mondovì, Unione Montana di Ceva, Consorzio Monviso Solidale, Consorzio di Alba, Langhe e Roero e Gestione Intercomunale Servizi Sociali di Bra.
In apertura si è affrontata la proposta di portare in discussione nelle proprie Assemblee un atto sulle criticità crescenti del fenomeno dell’inserimento dei minori in struttura, ispirato a quello già approvato dall’Assemblea dei sindaci del Monviso Solidale. L’atto, di cui si è discusso già nel coordinamento regionale degli enti gestori e che verrà indirizzato sia alla Regione Piemonte che al Ministero delle Politiche Sociali, parte dal presupposto che il budget necessario a coprire i costi delle rette dei minori in comunità è in continuo aumento e rischia di mettere in sofferenza anche gli altri settori gestiti dai servizi sociali (disabilità, anziani, adulti fragili, etc.). Alla Regione e al Ministero si chiede non solo un trasferimento di denaro ma anche che questo tema venga presidiato in modo continuativo, in quanto strutturale, e non classificato come urgenza più o meno ciclica dei territori. Il segnale forte che si vuole dare è che non venga dimenticato il tema delle povertà educative.
Altro argomento trattato è stata una proposta di formazione a livello regionale rivolta agli operatori, basata sulle linee guida nazionali di intervento con famiglie vulnerabili. Gli assistenti sociali degli enti gestori provinciali hanno già sperimentato in questi anni una metodologia chiamata Pippi (programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) e la formazione in questione si legherebbe in modo significativo a questo programma.