Cuneo. Quaranta sono stati gli imprenditori cuneesi ospiti per una giornata del cantiere dell’alta velocità Torino-Lione. La visita, in territorio francese nella valle della Maurienne poco oltre il tunnel del Fréjus, è avvenuta grazie allo sforzo organizzativo dell’Associazione nazionale costruttori edili che nella Granda riunisce circa 150 aziende dei settori costruzioni e lavori stradali.
“Dopo tante parole sparate al vento anche da importanti ministri siamo venuti per renderci conto di persona dello stato delle cose”, afferma Elena Lovera, presidente della sezione Ance di Cuneo, “riteniamo da un lato che le infrastrutture concorrano a determinare il futuro di un paese, dall’altro che situazioni di crisi possano essere agevolate da massicci investimenti in opere pubbliche. La linea ferroviaria ad alta velocità è un’opportunità non solo per Torino ma anche per la nostra provincia perché mette in moto risorse, energie, lavoro, ricerca”.
Il gruppo ha percorso la galleria di accesso, detta discenderia, di Saint-Martin-de-la-Porte e un tratto della galleria geognostica che diventerà la canna meridionale del traforo dove transiterà il treno. Fino a raggiungere la fresa – colloquialmente nota come talpa Federica – che quotidianamente sottrae alla montagna circa diciotto metri lineari di roccia scistosa: un bestione a sua volta lungo 135 metri per oltre undici di diametro, accudito ventiquattrore su ventiquattro da un manipolo di 400 operai distribuiti su tre turni giornalieri.
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