Cuneo – Un militare trentenne di Cuneo, sposato e con figli, è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di una minorenne e di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. I dettagli dell’indagine, iniziata ad ottobre 2018, sono stati illustrati questa mattina (martedì 12 marzo) nell’arco di una conferenza stampa presso la Questura di Cuneo.
Le violenze risalgono al periodo 2015-2017, all’epoca dei fatti la vittima aveva solamente 13 anni.
L’accusato ha conosciuto la minore tramite una compagna di classe e poi l’ha contattata sui social convincendola ad incontrarlo di persona. Una conoscenza che per la giovane si è trasformata in un incubo durato oltre due anni: la ragazza è stata ripetutamente violentata e abusata dall’uomo. Ad ogni tentativo di respingerlo o interrompere la relazione sono seguite delle minacce, il 30enne la intimoriva dicendole che avrebbe rivelato la relazione ai suoi genitori o postato sui social network foto intime che lei gli aveva inviato, anche in quel caso sotto coercizione. Durante il loro ultimo incontro la ragazza ha minacciato il militare di denunciarlo, lui l’ha picchiata ma la 13enne ha deciso di interrompere la relazione pensando di poter dimenticare l’accaduto.
Trascorsi alcuni mesi da quell’ultimo incontro, la vittima è stata nuovamente contattata sui social da un ignoto che le chiedeva nuove foto intime minacciandola di pubblicarne altre già in suo possesso. A cogliere il disagio della giovane e ad allertare la Polizia sono stati i compagni di scuola con la quale la giovane si era confidata; un ruolo importante quello dei compagni e degli insegnanti che ha permesso agli investigatori della seconda sezione della Polizia di Stato di ricostruire l’accaduto. Invitata in Questura, la giovane ha ammesso di essere stata vittima di reiterate violenze e ha denunciato l’uomo che è stato arrestato, attualmente si trova in carcere. La indagini sono ancora in corso in quanto l’uomo potrebbe essere responsabile di violenze sessuali nei confronti di altre ragazze: deve inoltre rispondere dell’accusa di possesso e divulgazione di materiale pedopornografico relativo alla giovane.
La Polizia ribadisce l’invito alle vittime di violenza a recarsi in Questura e denunciare i responsabili, ad accoglierle c’è personale specializzato pronto a fornire il sostegno necessario.