Valmala – Domenica 10 marzo, in una bella giornata di sole, presenti diversi sindaci, è stato ricordato il sacrificio dei 9 partigiani garibaldini caduti al Santuario di Valmala il 6 marzo 1945. Durante la Messa, il giovane rettore del Santuario, don Federico Riba, ha sottolineato che “proprio qui, in cui il 5 agosto 1834, un angolo di Paradiso accarezzò questo luogo. Il 6 marzo 1945 venne toccato invece dall’inferno della violenza e dell’ odio, e la neve si tinse di rosso sangue. Ricordare questi 9 partigiani caduti il 6 marzo 1945 ci serva per assumerci nuovamente l’impegno ad essere costruttori di giustizia e di pace”.
Il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, oratore ufficiale, ha ripetuto le parole di Ferruccio Parri: “Non abbiamo da rinfocolare niente, non odi, non sentimenti di vendetta, non rivendicazioni, non vanità: ma abbiamo sempre il dovere della riaffermazione categorica che la storia d’Italia passa per questa tappa di liberazione, che non deve essere adulterata la scelta che fu alla sua origine. Non è lecito porre tutto il passato, la lotta di liberazione ed il fascismo, sullo stesso piano e tutto confondere dentro un minestrone di dimenticanza … E su questi principi che non dobbiamo, non intendiamo cedere. Nella sua storia è solo tra il 1943 e 1945 che l’Italia dà quello che ha di meglio. Vi è una carica di energia morale che l’Italia non ha mai avuto nella sua storia, mai. Non vogliamo che su questa pagina della vita italiana, su questa carica morale, si possa estendere un comodo lenzuolo di oblio. Questo no, compagni giovani. Ora tocca a voi”.