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Venerdì 22 novembre 2024

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Visto con voi: “Sei” di Scimone e Sframeli

Al Teatro Gobetti di Torino i due artisti siciliani si confrontano con i “Sei personaggi” di Pirandello

La Guida - Visto con voi: “Sei” di Scimone e Sframeli

Cuneo – Quando andò in scena per la prima volta, nel 1921, al Teatro Valle di Roma, il dramma “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello fu accolto con sconcerto e rumorosa stizza da parte del pubblico. Ci volle un po’ di tempo perché questo primo esempio di “teatro nel teatro” del drammaturgo siciliano fosse accolto e apprezzato.
Anche se ora è considerato un classico del Novecento, è abbastanza impressionante il fatto che questo testo stia girando in questo momento in Italia in cinque diverse versioni. Sarà la “Novecentite”, l’ossessione per il XX secolo di cui secondo il famoso critico Renato Palazzi è affetto il teatro italiano contemporaneo, oppure questa pièce misteriosa, filosofica e tragica dice qualcosa di importante al nostro presente? Gli allestimenti in tournée, molto diversi l’uno dall’altro, sono di Michele Sinisi, Michele Placido, Emiliano Masala, Roberto Latini e del duo Scimone-Sframeli. Quest’ultimo, intitolato semplicemente “Sei”, è stato presentato al Teatro Gobetti di Torino dal 29 gennaio al 10 febbraio, accolto con particolare entusiasmo anche da chi non conosceva l’arte peculiare dei due artisti messinesi (di cui – tra l’altro – si videro alla “Fabbrica delle Idee” di Racconigi due splendidi spettacoli, “Bar” nel 2008 e “Amore” nel 2017).
Il testo è stato ridotto ed essenzializzato, riscritto con lo stile moderno e pieno di quasi cantilenanti ripetizioni che è proprio di Spiro Scimone, rendendo i temi pirandelliani (il rapporto tra realtà e finzione, vita e teatro, spettatore e attore) apparentemente leggeri, quasi comici. Ad esempio, è particolarmente scalcagnata e incapace la compagnia di attori che subisce lo shock di veder irrompere, durante un black out (il tecnico luci è in bagno per problemi di prostata), i sei Personaggi miracolosamente incarnatisi, i quali pretendono come si sa di essere interpretati. Sei Personaggi che in realtà sono diventati cinque, perché la Bambina è una bambola meccanica piuttosto impressionante in braccio alla Madre vestita non a lutto com’è consuetudine, ma di verde.
Il tutto avviene di fronte ad un fondale in cartone fatto di palchi teatrali, disegnati in modo bambinesco da Lino Fiorito, in uno stile che assomiglia a quello delle scenografie di Emanuele Luzzati per Paolo Poli.
Nonostante gli sforzi del Capocomico (Spiro Scimone), gli attori, di fronte al racconto del dramma da parte soprattutto del Padre (lo stesso Francesco Sframeli) e di un’irruente Figliastra (Zoe Pernici), cercheranno sì di interpretare la dolorosa vicenda, ma mostreranno la loro pochezza tecnica, finendo per strafare in quanto a enfasi e pathos. Saranno allora gli stessi Personaggi a prendere in mano l’allestimento. E così l’incontro del Padre e della Figliastra nel bordello dove la ragazza cerca malamente di sfuggire alla miseria, il dolore della Madre, l’affogamento della Bambina e il suicidio improvviso – con un colpo di pistola – del Giovinetto si avvicendano velocemente, fino al ritorno dalla toilette del tecnico luci con problemi di diuresi.
In poco più di un’ora “Sei” dà alla formula del “teatro nel teatro” una nuova freschezza, creando una miscela di ironia e di dramma, di leggerezza e di profondità, che rende questo spettacolo davvero da non perdere. Sarebbe bello vederlo inserito nella prossima stagione del Teatro Toselli di Cuneo, dove oltretutto i super-premiati Scimone e Sframeli non sono ancora mai venuti.
Tra gli spettacoli in scena in questo momento e nelle prossime settimane a Torino non si può non segnalare: “Il gabbiano” di Cechov con Elisabetta Pozzi e Elisabetta Pozzi e Stefano Santospago (al Carignano fino al 24 febbraio), “Pueblo”, il nuovo lavoro di Ascanio Celestini (al Gobetti dal 19 al 24 febbraio), “Le baruffe chiozzotte” di Goldoni realizzate da Paolo Valerio per lo Stabile del Veneto (all’Astra dal 21 al 24 febbraio) e infine “Il piacere dell’onestà” di Pirandello con la regia di Liliana Cavani (al Carignano dal 26 febbraio al 10 marzo).

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